L'epidemia da Covid-19 in Italia è in una "fase decrescente ma rallentata", "quasi tutte le regioni del Paese hanno Rt inferiore a uno tranne due, Molise e Veneto. Anche se abbiamo una leggera tendenza in risalta".

Lo ha dichiarato il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, in conferenza stampa sull'analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia.

A livello nazionale la fase è di "instabilità e transizione. Dopo alcune settimane a cui si è assistito a una tendenza alla riduzione dell'indice Rt e nuovi casi, ora si assiste a una sorta di tendenza alla stabilizzazione, anche per l'incidenza su 14 giorni", ha detto il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza,

"Da 2 settimane una tendenza a un lieve incremento Rt", 0,90 in questa settimana contro lo 0,86 precedente e 0,82 di quindici giorni fa.

"Dopo una diminuzione della Rt ora abbiamo una sorta alla stabilizzazione, la riduzione è davvero lieve con un lieve incremento dell'Rt che è ora a 0.9. Alcune regioni, come Lazio e Lombardia, hanno un Rt instabile e il Veneto ha con un numero di nuovi casi che sembra di nuovo elevato. Serve abbattere l'incidenza dei casi e l'impatto sul Servizio Sanitario Nazionale" visto il dato sulle terapie intensive è ancora sopra la soglia critica", ha aggiunto.

Lieve aumento generale del rischio, con la maggior parte delle Regioni a livello Moderato o Alto. In particolare, 5 Regioni (Liguria, Marche, Puglia, Umbria e Veneto) sono classificate a rischio Alto. Dodici Regioni sono classificate a rischio Moderato, di cui quattro (Emilia-Romagna, Molise, PA Trento e Valle d'Aosta) hanno una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese nel caso si mantenga invariata l'attuale trasmissibilità. Quattro Regioni sono classificate a rischio Basso.

(Unioneonline/F)
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