Massimo Ponzellini, ex presidente della Banca popolare di Milano (attuale Banco Bpm), è stato condannato dai giudici della prima sezione penale di Milano a un anno e sei mesi di reclusione nell'ambito dell'inchiesta su presunti finanziamenti illeciti concessi dall'istituto dal 2009 al 2011.

La condanna riguarda esclusivamente un solo episodio di corruzione privata, mentre Ponzellini è stato assolto dagli altri capi di accusa - tra cui quello di associazione a delinquere - per pervenuta prescrizione o perché il fatto non sussiste, per delinquere perché "il fatto non sussiste".

Nella requisitoria dello scorso luglio il procuratore Mauro Clerici, che è subentrato al collega Roberto Pellicano, aveva chiesto una condanna a sei anni di carcere.

Secondo l'accusa, all‘interno di Bpm sarebbe stata creata una "struttura parallela e deviata verso interessi personali" che avrebbe erogato prestiti per oltre 230 milioni di euro anche a "soggetti segnalati da ambienti politici o imprenditoriali". In cambio dei prestiti, gli imputati avrebbero ricevuto mazzette per oltre 2,4 milioni.

Assolti tutti gli altri 11 imputati, tra cui Antonio Cannalire, considerato il braccio destro dell'ex presidente di Bpm

(Unioneonline/F)
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