"Mi sono messo nel letto per rilassarmi un po'…verso le 8 e qualcosa, sentii che i bambini saltavano sul letto e mi è venuto un raptus di follia. Li picchiai ma non ho mai voluto ammazzarli".

Sono le parole pronunciate al palazzo di Giustizia di Napoli da Tony Essobdi Badre, 25enne di origine marocchina sotto processo per aver ucciso a colpi di bastone il figlio della sua ex compagna, nel gennaio 2019 in un'abitazione del Comune di Cardito.

"Fu un raptus di 5 minuti… - ha continuato l'imputato in aula di fronte ai magistrati - mi è venuto in cameretta dopo aver visto la struttura del letto rotta. E' come se in quel momento mi si fosse spento il cervello".

Badre, oltre che essere reo confesso dell'omicidio del piccolo - Giuseppe, 6 anni - deve rispondere anche del tentato omicidio e di maltrattamenti nei confronti delle sorelle della vittima, una più grande e una più piccola.

Alla sbarra è finita anche la madre dei bambini, Valentina Casa, 30 anni, accusata di non essere intervenuta durante le botte, di aver taciuto dei maltrattamenti e anche di non aver tempestivamente allertato i soccorsi.

"Non si fermava più, buttava mazzate e mentre picchiava i bambini le mazze si sono spezzate", ha spiegato la donna in tribunale.

"In quel momento sembrava un diavolo… picchiava i bambini anche quando sono caduti…" poi, secondo la sua versione dei fatti, Tony, rivolge la violenze anche contro di lei: "…mi ha tirato i capelli e mi ha dato un morso dietro i capelli".

(Unioneonline/l.f.)
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