Un bimbo rom di undici anni si è presentato davanti alla caserma di San Basilio, a Roma, per denunciare le continue violenze che da anni subisce quotidianamente dalla madre e dai fratelli.

Il ragazzino ha detto ai militari di essere trattato al pari di uno schiavo, “obbligato a rubare ferro e rame e a fare l’elemosina”.

“E se mi rifiutavo, o non ottenevo i risultati sperati, o ancora mi addormentavo, erano botte. Mi picchiano con violenza da 4 anni. Ora basta, prendeteli”, questo lo sfogo del minore.

"Mia madre mi prende a calci e pugni in testa e dietro la schiena”, ha detto in lacrime il bambino. “Dopo la quinta elementare volevo continuare a studiare ma me lo hanno vietato, dovevo ‘lavorare’. Non posso neanche riposarmi perché se dormo mia madre mi picchia”, ha detto l’undicenne, che si è presentato in caserma intimorito e pieno di lividi.

La mamma, una 36enne romena incinta, è stata arrestata. Nell’ordinanza di custodia cautelare vengono riportati tutti gli episodi di violenza che il piccolo ha dovuto subire nel campo rom abusivo di Tor Sapienza.

“Una storia atroce, che riguarda troppi minori innocenti utilizzati dalle loro famiglie per portare soldi sporchi. Mi auguro che questa signora paghi duramente per i maltrattamenti inflitti a suo figlio e che il piccolo ora possa avere un futuro migliore", è il commento della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. 

"Non è concepibile negare in questo modo l'infanzia, la scuola, la spensieratezza e lo svago a un bambino. Mi auguro che a seguito dell'arresto della donna disposto dal gip la magistratura indaghi velocemente su quanto accade in quel campo rom”, è l’auspicio di Licia Ronzulli, presidente della commissione parlamentare per l'Infanzia e l'Adolescenza.

(Unioneonline/L)

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