Ministero della Salute e Regione Veneto al lavoro per risalire alle eventuali responsabilità per la morte di un bimbo di cinque anni residente a Porto Viro, in provincia di Rovigo. 

Il piccolo è deceduto ieri mattina dopo essere stato visitato e curato in tre diversi ospedali veneti: ad Adria, Chioggia e Padova.

Roberto Speranza ha predisposto l'invio di un'ispezione, aggiuntiva a quella della Regione Veneto, per fare chiarezza sull'intera vicenda.

La prima è stata annunciata da una nota del ministero, la seconda dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia: "Un’ispezione super partes, per ricostruire il percorso, sentire gli operatori di tutti gli ospedali e valutare passaggi e cartelle cliniche – ha detto -. Davanti a una tragedia come questa non potevamo fare altrimenti. L'assessore alla sanità Manuela Lanzarin ha avviato gli accertamenti per fotografare subito la situazione. Immagino che altre autorità apriranno un fascicolo".

LA VICENDA – Il bimbo, a quanto ricostruito, si era sentito male sabato notte. Poche ore dopo i genitori avevano deciso di portarlo all’ospedale di Adria (Rovigo), dove dopo la visita era stato dimesso con la diagnosi di gastroenterite. Come riferito da Ulss 3 Serenissima, il paziente era stato poi ricoverato in Pediatria a Chioggia (Venezia) per il persistere dei sintomi, e salvato in tarda serata "da un improvviso arresto cardiaco".

A quel punto i medici avevano deciso per il trasferimento alla Terapia intensiva pediatrica di Padova, "ma nel frattempo si sono manifestati altri due episodi di arresto cardiaco, ripresi con le manovre rianimatorie". Quindi il ricovero a Padova, alle 3 di notte, “prima di morire alle 7 per un ulteriore peggioramento delle sue condizioni".

I sanitari, rende noto l’Ulss 3, avevano riscontrato problemi gastroenterologici e cardiaci ma non respiratori come era stato ricostruito in un primo momento. Le indagini diagnostiche e autoptiche, sottolinea la dirigenza sanitaria veneziana, "sono attualmente in corso: pertanto non è ancora possibile trarre conclusioni sulle cause della morte".

Per la nonna materna, Carla, il piccolo non soffriva di nessuna patologia: "Si è sentito male sabato notte, accusava continui episodi di vomito e a quel punto i genitori hanno deciso di portarlo in ospedale. A Chioggia, la situazione domenica pomeriggio sembrava stabilizzata. Alle 2 di lunedì notte, però, ho ricevuto una telefonata da mia figlia che mi avvertiva dell'immediato trasferimento di mio nipote a Padova per un improvviso e grave peggioramento. Poi il decesso, poche ore dopo”.

Il bambino, ha aggiunto la nonna, era risultato negativo al coronavirus.

(Unioneonline/D)

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