A Diana Pifferi, la bimba di quasi un anno e mezzo morta di stenti dopo essere stata lasciata sola in casa dalla madre per 6 giorni, sono stati fatti assumere dei tranquillanti, per la precisione benzodiazepine.

Risulta dagli accertamenti medico legali disposti dalla Procura di Milano nell'ambito della consulenza autoptica che sarà formalmente depositata nei prossimi giorni e finirà sul tavolo dei pm titolari dell’inchiesta, Francesco De Tommasi e Rosaria Stagnaro.

La madre della piccola, Alessia Pifferi, è in carcere dal 21 luglio con l’accusa di omicidio volontario aggravato.

Accanto alla culla della bambina era stata trovata una boccetta di En, ansiolitico a base di benzodiazepine. La madre, di 37 anni, ha negato di aver somministrato tranquillanti alla bimba, diceva di averle dato solo delle gocce di paracetamolo.

Eppure i sospetti c’erano, anche perché i vicini di casa hanno detto agli inquirenti di non aver mai sentito piangere Diana in quei sei giorni.

Il funerale della piccola Diana Pifferi (Ansa)
Il funerale della piccola Diana Pifferi (Ansa)
Il funerale della piccola Diana Pifferi (Ansa)

I risultati finali dell’autopsia chiariranno il giorno esatto del decesso e quando sarà noto il quantitativo di tranquillanti assunto si potrà capire se abbiano inciso sulla morte. La circostanza potrebbe comunque aggravare la posizione della donna, la Procura già aveva contestato anche la premeditazione, esclusa per il momento dal gip.

Alessia Pifferi ha lasciato sola la piccola Diana per passare del tempo con il nuovo compagno, che non è il padre della bimba: “Ci contavo sulla possibilità di avere un futuro con lui, ed è quello che stavo cercando di capire in quei giorni, per questo ho ritenuto cruciale restare con lui e non interrompere quei giorni, anche quando ho avuto paura che la bambina potesse stare molto male o morire”.

(Unioneonline/L)

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