C'è una svolta nelle indagini dell'assassinio di Davide Fabbri, il 52enne ucciso a nel bar di Riccardina di Budrio (Bologna): il Ris di Parma è riuscito a estrapolare dalla striscia di sangue lunga 40 centimetri rinvenuta fuori dal locale un profilo genetico compatibile per la comparazione.

Al momento però non si ancora quanto tempo ci vorrà per confrontare il profilo con altri presenti nella banca dati delle forze di polizia, per cercare di individuare l'identità del killer.

Ma il sangue raccolto all'esterno del bar, dove l'omicida era fuggito dopo esser stato ferito da Fabbri durante una colluttazione nel retrobottega è un elemento importante ai fini dell'inchiesta, mentre sono sotto analisi anche gli indumenti della vittima e il materiale organico trovato sotto le sue unghie durante l'autopsia.

Il profilo del dna, dunque, non è quello della vittima, ma appartiene al suo killer.

"VI AIUTO A CERCARLO" - "Sono disponibile a collaborare nelle ricerche di Igor Vaclavic, perché lo conosco bene e conosco i luoghi in cui bazzica". A parlare è Ivan Pajdek, condannato ieri a 30 anni dalla Corte d'assise d'Appello di Bologna per l'omicidio del pensionato Pier Luigi Tartari. Si è offerto di aiutare le forze dell'ordine nel rintracciare il militare dei Paesi dell'Est, ricercato per l'assassinio di Davide Fabbri.

"Pajdek - ha spiegato il suo avvocato - ha offerto la sua disponibilità a collaborare nelle ricerche di Vaclavic che aveva già indicato nel processo Tartari come suo complice. Lui e Igor Vaclavic appartenevano alla stessa banda che ha compiuto una serie di rapine violente nell'estate del 2015.

LA CACCIA AL KILLER - VIDEO:

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