In Emilia Romagna, continuano le ricerche di Igor Vaclavic, l'ex militare russo sospettato di aver ucciso, durante un tentativo di rapina, il barista 52enne Davide Fabbri a Riccardina di Budrio (Bologna).

L'uomo, 40 anni, considerato un soggetto "pericolosissimo" dalle forze dell'ordine, doveva lasciare il nostro Paese già nel 2010. A quell'anno risale infatti il primo decreto di espulsione dall'Italia firmato dal questore di Rovigo.

Ancora l'anno successivo, l'uomo avrebbe dovuto essere rimpatriato dopo aver scontato una condanna a 5 anni e 8 mesi di carcere per alcune rapine compiute nella provincia di Ferrara. Un'istanza a cui non è mai stata data esecuzione.

Intanto l'autopsia eseguita su Fabbri ha confermato quanto ipotizzato inizialmente dagli inquirenti: l'uomo è stato ucciso da un solo colpo mortale da arma da fuoco che lo ha raggiunto alla base del collo per poi trafiggere il corpo. La vittima aveva poi alcune ferite sulle mani, segno della colluttazione con il suo aggressore.

Si attendono invece i risultati dell'analisi da parte dei Ris del materiale organico trovato sotto le unghie di Fabbri e degli indumenti indossati dal 52enne la notte dell'omicidio.
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