Astrazeneca sospeso, 200mila italiani saltano la prima dose
Un ritardo, garantisce Palazzo Chigi, che sarà "riassorbito nell'arco di un paio di settimane"Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Sono circa 200mila gli italiani che hanno saltato la prima somministrazione del vaccino a causa della sospensione di Astrazeneca.
Ma l'impatto, garantisce Palazzo Chigi, "sarà riassorbito nell'arco di un paio di settimane", grazie anche all'incremento delle dosi in consegna da parte di Pfizer.
Domani ci sarà l'ufficialità degli approfondimenti dell'Ema sul farmaco dell'azienda anglo svedese ma salvo stravolgimenti, al momento non previsti, da Bruxelles dovrebbe arrivare il nuovo via libera all'utilizzo del vaccino.
Dunque la sospensione non andrà oltre i 4 giorni e, vista la media di somministrazione tenuta fino ad oggi, non riguarderà più di 200mila persone che si erano prenotate e che dovranno essere richiamate. Un "rallentamento", spiegano fonti di palazzo Chigi, che sarà riassorbito in 15 giorni. Dunque entro la fine di marzo.
E questo anche grazie all'incremento di 707.850 dosi di Pfizer che si andranno ad aggiungere a quelle in arrivo entro il 31 marzo da parte della casa farmaceutica americana, che ad oggi ne ha consegnate 5.908.500. Nelle prossime due settimane, se i programmi verranno rispettati, Pfizer dovrebbe dunque consegnare oltre 3,8 milioni di dosi.
Venerdì si dovrebbe riprendere a somministrare anche Astrazeneca: il Commissario è in costante contatto con le regioni - alcune delle quali hanno bloccato le prenotazioni - che dovranno o richiamare immediatamente chi era prenotato per il 16, 17 e 18 marzo, facendo scalare tutti gli altri, oppure dovranno inserirli tra coloro che sono già prenotati per le prossime settimane, aumentando le somministrazioni. Chi si era prenotato e non dovesse presentarsi, viene sottolineato da fonti di governo, scalerà ovviamente in fondo alla fila.
Quanto ai "riservisti", ossia quei soggetti che se dovessero avanzare dosi di vaccino devono essere chiamati per la somministrazione, si è deciso che saranno individuati tra coloro che sono già prenotati per i giorni successivi sempre all'interno delle categorie indicate dal piano: se dai centri vaccinali ci si dovesse accorgere della possibilità che ci siano dosi residue, partirà una segnalazione a Poste italiane - che ha una piattaforma informatica che consente sia la tracciatura dei vaccini sia la prenotazione online - e sarà Poste a inviare un sms per convocare i soggetti.
Si affronterà invece nei prossimi giorni la questione della vaccinazione per gli oltre 2,6 milioni di guariti dal Covid. Aifa, Iss e ministero della Salute hanno ribadito che devono essere vaccinati tra i 3 e i 6 mesi dopo la guarigione. E dunque bisogna inserire anche questi soggetti tra le categorie prioritarie.
(Unioneonline/D)