Quell’incendio mortale non è stato un incidente domestico. Si è trattato di un omicidio. 

È la convinzione degli investigatori che indagano sul caso di Giuseppe Latella, 76 anni, il cui cadavere è stato trovato la notte del 14 settembre 2022 dai vigili del fuoco nel suo appartamento in via Nicola Furnari a Reggio Calabria.

Sette mesi dopo, per quel rogo, la Polizia ha arrestato un 45enne, Roger Sagnipun, di nazionalità filippina.

Secondo l'accusa, Sagnip avrebbe prima ucciso Latella soffocandolo e poi avrebbe dato alle fiamme il suo appartamento per cancellare le prove del crimine.

La sezione omicidi della Squadra Mobile reggina è risalita all'uomo attraverso l'acquisizione e l'analisi di numerose telecamere, ma anche con intercettazioni telefoniche ed analisi di tabulati dopo che gli accertamenti medico legali avevano stabilito che la morte di Latella era da ricondurre a soffocamento “meccanico”. Dunque provocato in maniera violenta.

Una volta esclusa la presenza di fumo nei polmoni della vittima, gli investigatori sono giunti alla conclusione che l'assassino avesse appiccato il fuoco dopo aver soffocato Latella.

Le telecamere di videosorveglianza, poi, hanno consentito di ricostruire, quasi interamente, il percorso sia di andata che di ritorno di Sagnip, domiciliato, ai tempi, nei pressi della casa della vittima dove è entrato utilizzando le chiavi.

L'indagato, infatti, conosceva Latella che era assistito da una badante, anche lei filippina, con la quale Sagnip aveva un rapporto di frequentazione. Anche la donna è stata iscritta nel registro degli indagati. 

(Unioneonline/l.f.)

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