Ha abusato delle figlie da quando queste avevano 4/5 anni, fino alla maggiore età. Una volta cresciuta, però, una delle ragazze si è ribellata e lo ha denunciato. Oggi, dopo una serie di indagini, la Polizia di Stato di Frosinone, col coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino, ha rintracciato e messo le manette ai polsi dell’orco, che si era rifugiato, tra l’altro con la famiglia, in Scozia.

Si tratta di un pastore evangelico, giunto ieri sera all'aeroporto di Fiumicino e condotto dai poliziotti nel carcere di Rebibbia. 

"I fatti che hanno portato all'emissione della misura – spiegano gli inquirenti - si sono consumati tra le mura domestiche ed erano iniziati molti anni fa su un'isola italiana, dove l'uomo, pastore di una confessione religiosa evangelica, viveva con la famiglia. I poliziotti hanno potuto ricostruire i contorni della vicenda e le indagini hanno consentito di comprovare i ripetuti abusi sessuali compiuti dal padre nei confronti delle figlie, all'epoca dei fatti minori, già a partire dall'età di 4/5 anni. Le numerose prove raccolte – proseguono gli investigatori – hanno fatto emergere uno spaccato di violenze quotidiane, durate fino al 2019, quando una delle figlie, ormai maggiorenne, si è ribellata, anche grazie all'aiuto di un altro pastore e di una psicologa. La ragazza aveva anche tentato invano di convincere anche la madre e le altre sorelle a ribellarsi, essendo anche loro vittime delle stesse violenze e totalmente succubi dell'uomo. Il pastore, temendo che a suo carico potesse essere stata sporta una denuncia, si era organizzato per trasferirsi nel Regno Unito, insieme alla moglie e agli altri figli, così da far perdere le proprie tracce e ricostruirsi una vita godendo dell'anonimato”.

"La giovane però, appreso dell'imminente trasferimento, ha deciso di raccontare quanto subito all'Autorità Giudiziaria, permettendo l'arresto del padre che nel frattempo era riuscito a lasciare l'Italia ed a stabilirsi in un piccolo villaggio non lontano da Edimburgo”. 

Lì è stato però raggiunto dagli agenti, che lo hanno preso in consegna, riportato in carcere e posto in cella, in attesa del processo.

(Unioneonline/l.f.)

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