È stata rinviata a giudizio Valentina Pizzale, la 41enne finita ai domiciliari con l'accusa di stalking e diffamazione ai danni dell'ambasciatore sardo Ettore Sequi, fresco di nomina con il nuovo governo a capo di gabinetto della Farnesina.

Lo ha deciso il gup di Roma, che ha fissato il processo al prossimo 3 dicembre davanti al giudice monocratico.

Sequi si è costituito parte civile nel procedimento.

La donna da tempo, secondo le accuse, tormentava il diplomatico originario di Ghilarza con messaggi e minacce, nonostante i due si fossero lasciati. Una situazione che non si è placata neanche quando ha saputo di essere indagata a piede libero. Anzi, con la nomina di Sequi e il conseguente ritorno a Roma dopo un incarico in Cina e in Mongolia, la cosa era peggiorata al punto che il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il pm Daniela Cento avevano chiesto, e ottenuto, il suo arresto.

Pizzale dal canto suo si è sempre difesa, sostenendo che le cose non siano andate come raccontate da Sequi.

"Siamo contenti che il giudice abbia disposto il processo perché in quella sede riusciremo a dimostrare tutto ciò che al momento ci è stato precluso - commenta l'avvocato Daniele Ingarrica, difensore dell'imputata -. Dopo oltre venti giorni di arresti domiciliari la mia assistita si è resa ulteriormente conto che se ha commesso degli errori lo ha fatto in buona fede, mossa da un sentimento".

(Unioneonline/D)
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