Nell'interrogatorio di garanzia, Valentina Pizzale, 41enne denunciata e poi arrestata per stalking nei confronti di Ettore Sequi, il diplomatico sardo che ora è capo di gabinetto alla Farnesina, si è difesa e, anzi, ha accusato il suo ex.

Con la sua versione, supportata da messaggi e mail, vuole dimostrare che Sequi non è mai stato una vittima. Ci sono le minacce - "ti rovino", "vengo lì e butto giù l'ambasciata" - ma anche altre circostanze da valutare come quei fiori che il 63enne le avrebbe mandato per il suo compleanno, o un biglietto per il treno per raggiungerlo da Milano a Roma. La relazione, seppur molto breve, c'è stata ma mentre lei - per la quale la Rai ha chiarito non avere in piedi rapporti stabili di lavoro - ha vissuto il periodo successivo all'avvio della storia come il normale svolgimento di una crisi, "lui era geloso di me", ha detto anche la Pizzale, lui era invece infastidito e rispondeva in modo neutro ai messaggi, spesso lasciava suonare il telefonino senza rispondere.

I due si sono conosciuti sui social, "mi ha contattata lui", e poi è nato tutto. Ma a un certo punto lui forse si è tirato indietro ma non in modo chiaro. "Non mi ha mai detto in modo chiaro che voleva interrompere la nostra storia", e lei si è fatta sempre più pressante con anche mail alla Farnesina per screditarlo.

"La signora Pizzale - ha chiarito il suo avvocato, Daniele Ingarrica - non ha commesso il reato di atti persecutori che le viene contestato. I fatti sono profondamente differenti da quelli che sono stati raccontati dall'ambasciatore Sequi e verrà provata la sua innocenza in corso di causa".

(Unioneonline/s.s.)
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