La Cassazione ha revocato la condanna di Amanda Knox per calunnia disponendo «un nuovo esame sul punto» da parte della Corte d’assise d’appello di Firenze.

I fatti, noti, sono quelli relativi all’omicidio di Meredith Kercher del 2007 a Perugia, quando la studentessa americana accusò del delitto il gestore del pub in cui lavorava, Patrick Lumumba, poi risultato del tutto estraneo ai fatti.

Ora Giuliano Mignini, il magistrato attualmente in pensione che coordinò le indagini sull'omicidio, non ci sta: «Perché Amanda Knox abbia accusato Lumumba non l’ho mai capito. Perché si è avvalsa della facoltà di non rispondere nell’udienza di convalida? E perché non ha chiesto in quei giorni di parlare con me per ritrattare?».

L’ex magistrato si aspetta un nuovo dibattimento e di essere chiamato in aula come testimone: «Altrimenti come faranno a decidere?», si chiede.

Per capire come si svolgerà il nuovo esame sarà però necessario attendere le motivazioni della Corte, previste in una ventina di giorni.

Patrick Lumumba (Ansa)
Patrick Lumumba (Ansa)
Patrick Lumumba (Ansa)

Il magistrato è tornato sulla notte tre il 5 e il 6 novembre nella quale Knox accusò Lumumba con la polizia. «Quando arrivai in questura - ricorda - Amanda piangeva ma le sue erano lacrime liberatorie. Era arrivata spontaneamente con l'allora suo fidanzato Raffaele Sollecito e quando venne sentita come persona informata dei fatti c'erano due interpreti. Venne indagata la mattina successiva, quella del 6, e in quel momento le fu messo a disposizione un difensore come previsto. Anche se lei stessa continuava a ripetere di non volerlo».

«Di tutte le decisioni che ci sono state – conclude Mignini – quest’ultima è la meno comprensibile».

La decisione della Cassazione invece crea speranza in Raffaele Sollecito, che attende la decisione della Cedu (Corte europea dei diritti umani) per il risarcimento per ingiusta detenzione e quella della Cassazione per la responsabilità civile dei magistrati. Ha chiesto un milione di euro.

«Sono contento per lei, un traguardo bello e inaspettato», le sue parole. «Alla luce di queste notizie mi auguro che nei miei procedimenti realizzino la grave ingiustizia e danno a me creato»

(Unioneonline/L)

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