"La vaccinazione diventi obbligatoria".

Lo chiede “a gran voce” l’immunologo e componente del Comitato tecnico-scientifico Sergio Abrignani.

Bisogna farlo per motivi di "sanità pubblica”, spiega, “per mitigare quello che avverrà nelle prossime settimane, cioè un aumento dei ricoveri dei non vaccinati". Per l'esperto "ci sarà sempre una quota significativa di no vax, animati da certezze paranoidi, e quelli non li smuovi, se non imponendo per legge la vaccinazione".

Tra i non vaccinati ci sono ancora tre milioni e mezzo di over 50, continua su La Stampa: "Una parte finirà inevitabilmente in ospedale, in terapia intensiva - dichiara Abrignani - lo stiamo già vedendo: i nuovi ricoverati sono quasi solo loro". Quanto alla terza dose, verrà fatta a partire dai "soggetti fragili, con una chiara immunodeficienza, che sono meno di mezzo milione. Poi le categorie 'suscettibili', come gli anziani, e gli operatori sanitari". Sulla scuola "ci prendiamo il rischio di avere qualche focolaio", ammette l'immunologo, "ma l'alternativa è continuare a massacrare i ragazzi con la Dad". 

Della terza dose parla anche il presidente dell'Istituto superiore di Sanità e portavoce del Comitato tecnico scientifico Silvio Brusaferro: la priorità, spiega a Repubblica, verrà data agli immunodepressi e agli anziani.

"Per gli immunodepressi, come i trapiantati, si può già prevedere la terza dose - afferma - Poi ci sono gli anziani, che hanno per natura un sistema immunitario più fragile e per i quali la eventuale terza dose è un ulteriore stimolo". Oltre ai fragili, ricorda Brusaferro, da vaccinare con la terza dose ci sono anche le "categorie a rischio".

(Unioneonline/D)

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