"Rinuncio al posto fisso, datelo a un collega giovane".

Queste le parole pronunciate da Rossella Bertuccelli, un'insegnante, che a 66 anni si è vista offrire il contratto per l'immissione in ruolo che aveva aspettato da tutta la vita a pochi mesi dalla pensione.

La maestra, originaria di Viareggio, ha insegnato in diversi istituti della Versilia, cambiando spesso scuola.

Poi alcuni giorni fa ha ricevuto la mail dal provveditorato provinciale che la invitava a presentarsi a Lucca per firmare il contratto a tempo indeterminato.

La 66enne ha però deciso di non firmare, lasciando il posto vacante per qualcuno di più giovane.

Un gesto che rappresenta per la donna anche una rinuncia economica: ritirandosi dal lavoro non da precaria avrebbe ottenuto una pensione significativamente più alta.

"La sua rinuncia è stata un grande gesto di solidarietà: se avesse accettato avrebbe avuto diritto a una rivalutazione della pensione", ha commentato Antonio Mercuri, della Flc-Cgil di Lucca e Massa Carrara.

"Ora andrà in pensione con la minima: anche se avesse lavorato solo un anno, invece, avrebbe potuto agganciarsi a un'altra fascia e la sua pensione sarebbe stata leggermente più alta. Di poco, ma più alta. Potrà comunque accettare una supplenza annuale, ma dovrà aspettare le nomine di settembre", ha aggiunto.

(Unioneonline/F)
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