Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha reso omaggio all'Altare della Patria con la deposizione di una corona d'alloro con nastro tricolore in occasione del 76° anniversario della Repubblica.

Presenti, tra gli altri, il presidente del Consiglio Mario Draghi, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, i presidenti di Senato e Camera Elisabetta Casellati e Roberto Fico.

Le celebrazioni proseguono con la presentazione dei reparti schierati per la rivista e la tradizionale Parata Militare dopo due anni di pandemia. Ad aprire l'evento una rappresentanza di sindaci seguiti da personale della sanità civile, con il passaggio di un elicottero del 118, a simboleggiare coloro che sono stati impegnati in prima linea contro il Covid.

Le Frecce Tricolori hanno disegnato un’enorme bandiera nei cieli di Roma. 

IL MESSAGGIO – "Il 2 giugno di settantasei anni fa, con la scelta della Repubblica, il popolo italiano si incamminò sulla strada della pace, archiviando le avventure belliciste proprie di un regime autoritario come quello fascista”, ha scritto il presidente in un messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone.

"Una opzione che venne poi solennemente ratificata nella Costituzione. Il nostro contributo - e in esso delle Forze Armate - alla causa della pace e della cooperazione internazionale si è caratterizzato con l'adesione al Trattato del Nord-Atlantico sottoscritto fra Paesi amanti della libertà, con la costruzione graduale e crescente della unità europea, con la partecipazione all'ONU e alle sue iniziative. Fu possibile realizzare un clima di crescente fiducia che, diminuendo le tensioni, consentiva di ridurre ragioni e clima di un confronto talvolta ai limiti del contrasto, senza tuttavia mai oltrepassare quelli che conducono al conflitto".

Quindi l’inevitabile riferimento alla guerra in corso in Ucraina: "L'Italia e tutta la comunità internazionale hanno un ruolo centrale nel favorire il dialogo. Dobbiamo farlo uniti, insieme. La nostra esperienza ci ha mostrato come si possa costruire una convivenza stabile e duratura, anche all'indomani di conflitti sanguinosi". "La Repubblica – ha concluso – è impegnata a costruire condizioni di pace e le sue Forze Armate, sulla base dei mandati affidati da Governo e Parlamento, concorrono a questo compito". 

(Unioneonline/D)

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