"Una chiusura ingiusta, motivata da una perizia tecnica poggiata su una marea di errori. Abbiamo già depositato la nostra controperizia e siamo in attesa di una decisione".

Danilo Anedda, direttore della piscina di viale Diaz, gestita sino al 20 settembre scorso dalla Società sportiva dilettantistica Acquasport, più che infuriato (e ne avrebbe ragione) è amareggiato.

"In questo momento», dice, «venti nostri collaboratori sono a casa e 1500 utenti dell'impianto si ritrovano senza il loro spazio. Il rischio di mandare a monte un lavoro che va avanti da oltre vent'anni, è alto. Ma noi non ci arrenderemo".
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