Si parte, da Cagliari. Ma tornare sotto Natale è impossibile, o quasi. I voli in continuità da Milano non ci sono. Si trova qualcosa di più se la tratta è su Olbia. Oppure si vira sulle low cost, con un prezzo che varia, spesso al rialzo, a seconda delle richieste di mercato. E in questo caso non si decolla da Linate ma da Bergamo: Orio al Serio è vicino, ma non proprio dietro l’angolo. Problema simile per chi va Roma: parte, ma non torna prima della festa per la nascita di Gesù.  Ita fa registrare il tutto esaurito da Fiumicino dal 21 al 23 dicembre.

I prezzi, poi: chi decide di viaggiare e non ha problemi di date lo fa a tariffa calmierata,  se è residente. Il biglietto costerà fino a 107 euro per chi non ha una casa in Sardegna. 

Il tabellone Volotea sulla tratta Milano Cagliari sotto Natale
Il tabellone Volotea sulla tratta Milano Cagliari sotto Natale
Il tabellone Volotea sulla tratta Milano Cagliari sotto Natale

Sono stati annunciati, ma al momento non ci sono rafforzamenti delle linee con aumento delle frequenze, come succedeva nei tempi in cui le compagnie erano vincolate a garantire il servizio perché sovvenzionate. Anzi: la gara per la prossima continuità territoriale è stata indetta perché le compagnie (Ita e Volotea) avevano dichiarato  che avrebbero interrotto i collegamenti prima del previsto: a febbraio anziché a maggio. 

Servizi TG: Edizione 02-12-2022 14:00

In Regione conoscono bene il problema. Stamattina si sono incontrati il nuovo assessore ai Trasporti, Antonio Moro, e Salvatore Deidda, deputato sardo di FdI che presiede la commissione Trasporti della Camera. Faranno fronte comune, dicono, per cercare di dare la garanzia dei collegamenti ai sardi: «Da giorni mi sono appellato pubblicamente alle compagnie», ha spiegato il parlamentare al termine del faccia a faccia, «per venire incontro alle esigenze della Sardegna, nelle more dell'esecuzione del nuovo bando della continuità territoriale, constatando subito da Ita (che ha programmato più voli da Milano) la volontà di rispondere alle sacrosante richieste da parte di tanti residenti e non". 

«La continuità territoriale deve diventare una battaglia storica di tutta la Sardegna», ha detto Moro in un’intervista a L’Unione Sarda in edicola, «deve esserci una mobilitazione unitaria della politica sarda, del Consiglio regionale, dei sindaci, dei parlamentari, delle categorie produttive, dei sindacati, della società civile. Al pari di quella fatta per l’insularità. E con il sostegno del Governo italiano, dobbiamo andare a Bruxelles e rivendicare un modello calzante con le necessità e i bisogni della seconda Isola più grande del Mediterraneo».

«Ora l’Unione Europea ascolti la Sardegna». Così Ugo Cappellacci, deputato e coordinatore regionale di Forza Italia, interviene sulla questione. «Come sosteniamo da sempre», prosegue, «il confronto con Bruxelles deve avvenire sul piano politico perché le norme comunitarie vigenti prevedono già tutto ciò che è necessario per varare un modello adeguato al diritto alla mobilità dei sardi e a creare un vero e proprio “ponte” aereo per le persone e per le merci che colleghi i territori. L’ostacolo è rappresentato dalle interpretazioni restrittive dei burocrati europei, che tradiscono le stesse disposizioni Ue».

L’articolo 16 del Regolamento 1008/2008 fa espresso riferimento allo sviluppo economico-sociale della Regione interessata e alla "possibilità di ricorrere ad altre modalità di trasporto e dell'idoneità di queste ultime a soddisfare il concreto fabbisogno, in particolare nel caso in cui i servizi ferroviari esistenti servano la rotta prevista con un tempo di percorrenza inferiore a tre ore e con frequenze sufficienti, coincidenze e orari adeguati”.

«La Sardegna è un’isola», sottolinea l’esponente di Forza Italia,  «e non dovrebbero essere necessarie spiegazioni complicate. Con questo quadro si deve pretendere il ripristino della tariffa unica che noi varammo nel 2013 e che estendeva gli sconti anche agli emigrati sardi e ai non residenti, portando il giusto riequilibrio anche per le imprese, che potevano così rivolgersi ad un mercato non più limitato ai soli abitanti dell’isola».

(Unioneonline/E.Fr.)

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