Un 48enne di Uras è stato arrestato dai carabinieri per atti persecutori e minacce.  

A maggio scorso la donna aveva deciso di interrompere il rapporto proprio a causa degli atteggiamenti ossessivi. Una scelta che il 48enne non ha mai accettato e da allora è stato un crescendo di comportamenti violenti, spesso sotto l’effetto dell’alcol. Così capitava spesso che si appostasse sotto casa della donna suonando ripetutamente il campanello e pretendendo di vederla. Ancora continui messaggi e telefonate in cui alternava pesanti minacce di morte e insulti a frasi d’amore.

«Ti ammazzo, ho un fucile nascosto in casa. Ti uccido davanti a tutti e ammazzo anche quelli che hai partorito». Infine i gesti autolesionistici: era arrivato a mandarle anche le foto delle bruciature e di tagli che si era procurato da solo, accusandola di esserne responsabile, con ulteriori minacce di suicidio se non fossero tornati insieme. La donna ha segnalato la situazione ai carabinieri, poi a fine luglio durante l’ennesimo appostamento sotto casa, la donna temendo anche per i propri figli ha chiesto subito l’intervento dei carabinieri che hanno fatto scattare l’arresto in flagranza di reato. L’uomo è finito in carcere, l’avvocato Costa aveva sollecitato una misura alternativa ma la giudice Federica Fulgheri ha confermato la custodia cautelare nell’istituto di Massama.

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