Attilio Cubeddu tra i tre latitanti di massima pericolosità inseriti nell’elenco del Giirl (gruppo integrato interforze per la ricerca dei latitanti)

Assieme al criminale sardo nella lista si trovano il camorrista Renato Cinquegranella e Giovanni Motisi, affiliato a Cosa Nostra.

Diversi i latitanti arrestati ultimamente: da Matteo Messina Denaro a Pasquale Bonavota, da Francesco Pelle a Rocco Morabito. Tre quelli di massima pericolosità assicurati alla giustizia nel 2024: Andrea Deiana, catturato a Città del Messico il 12 gennaio, Marco Raduano, il boss evaso dal carcere di Badu ‘e Carros e arrestato in Corsica il primo febbraio, e Gianluigi Troiano, affiliato alla criminalità pugliese come Raduano, evaso dai domiciliari nel 2021 e catturato in Spagna il 30 gennaio.

Secondo il report sull’attività del Giirl, presentato a poco più di un anno dall’arresto di Messina Denaro, dal 2019 al 2023 sono stati inseriti 64 soggetti negli elenchi dei latitanti: 6 di massima pericolosità (3 della ‘ndrangheta, 2 della camorra e uno, Cubeddu appunto, definito “responsabile di gravi delitti) e 58 pericolosi. Nello stesso quinquennio sono stati assicurati alla giustizia 55 latitanti, di cui 7 di massima pericolosità e 48 pericolosi.

CUBEDDU

Nato nel 1947 ad Arzana, e sin da giovanissimo noto alle forze dell’ordine, ha preso parte a diversi sequestri di persona tra Emilia Romagna e Toscana negli anni Ottanta. Nel 1984 è stato arrestato a Riccione e condannato a 30 anni.

Durante un permesso premio, concessogli nel 1997, non ha fatto ritorno nel carcere di Badu 'e Carros e da allora è latitante. È stato coinvolto da allora nel sequestro di Giuseppe Soffiantini e nell’omicidio del poliziotto dei Nocs Samuele Donatoni: per il primo reato è stato condannato ad altri 30 anni di carcere, per il secondo fu assolto. È stato anche sospettato, ma mai formalmente incriminato, di aver avuto un ruolo nel sequestro di Silvia Melis.

Per un certo periodo si è fatta strada l’ipotesi che fosse stato ucciso da un complice per non dividere i soldi del riscatto per il sequestro Soffiantini, ma nel 2012 il procuratore Domenico Fiordalisi ha riaperto le indagini, convinto che in realtà Cubeddu sia vivo e si nasconda in Ogliastra, protetto da diversi fiancheggiatori.

(Unioneonline/L)

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