Il Tar Sardegna ha sospeso le prime giornate di caccia alla lepre e alla pernice.

I giudici hanno così accolto l'istanza cautelare del ricorso presentato da alcune associazioni ambientaliste contro il nuovo calendario venatorio approvato nella Regione lo scorso 20 luglio. L'Assessorato regionale all'Ambiente aveva previsto per queste due specie due giornate: il 30 settembre e 7 ottobre.

I giudici amministrativi hanno detto sì alla tesi dell'avvocato Carlo Augusto Melis Costa, difensore di Gruppo di Intervento Giuridico (Grig), Lega Ambiente, Wwf, lega per l'abolizione della caccia e Lav nei confronti della Regione, costituita in giudizio con i legali Giovanni Parisi e Roberto Muroni.

Il collegio della prima sezione del Tribunale amministrativo, presieduto da Dante D'Alessio, a latere Giorgio Manca e Gianluca Rovelli, ha ritenuto valide le ragioni per sospendere il calendario venatorio nella parte relativa alla lepre e alla pernice sarda.

Secondo i giudici, alla luce degli studi allegati alla causa in esame, la Regione può discostarsi dalle conclusioni dell'Ispra (che si pronuncia sulla congruità del calendario rispetto alle esigenze di tutela faunistica) solo se fornisce congrua motivazione, ma la decisione dell'amministrazione regionale non può porsi in contrasto con quanto stabilito dall'organo tecnico.

"Pur tenendo conto dei poteri discrezionali della Regione - si legge nell'ordinanza - la verifica della intrinseca coerenza del provvedimento impugnato rispetto ai dati conoscitivi acquisiti nel procedimento porta a ritenere, pur in questa fase cautelare, che suscitano i vizi dedotti dalle associazioni ricorrenti"

E ora la palla passa al Consiglio di Stato.

(Unioneonline/s.a.)
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