I soldi per tagliare le liste d’attesa sono stanziati: 13 milioni, dei quali 5,4 destinati alla sanità privata. Ma le procedure per distribuirli devono ancora partire. Questo elemento, unito all’esiguità delle somme, agli addetti ai lavori fa pensare che l’emergenza della mancata assistenza, ormai drammatica, sia ben lontano da una soluzione. 

«Con il tetto di spesa ridotto al nostro comparto di otto milioni solo sul 2024»,  dice per tutti Giorgio Corona, titolare dell’omonimo Studio radiologico a Cagliari, «è concreta la possibilità che questi soldi non risolveranno il problema, oltre ad arrivare con molto ritardo».

Di segno opposto la posizione della maggioranza. «Rispetto alle criticità che abbiamo ereditato», dice Carla Fundoni, quota Pd, presidente della commissione Sanità, «quella appena approvata era una misura urgente da mettere in atto e straordinaria rispetto alle risorse da noi già stanziate».

Di che si parla? Un esempio:  per una colonscopia le prenotazioni sono per maggio 2028.

I dettagli nell’articolo di Alessandra Carta su L’Unione Sarda in edicola e nell’edizione digitale

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