C'era già quel "pubblica", in bilico negli ultimi anni. Che, invece, traballasse anche la seconda parte, cioè quella dell'istruzione, era piuttosto inaspettato, soprattutto nel centro-sud della Repubblica, Sardegna compresa. Là, anzi, qua dove il tasso di dispersione scolastica fa paura, il piano di dimensionamento delle autonomie scolastiche che taglia 42 istituti di istruzione nell'Isola non è esattamente un regalo. Infatti l'assessore regionale Andrea Biancareddu si è messo sull'Aventino, dopo l'annuncio del ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Valditara. Più che un dimensionamento, in realtà, è un ridimensionamento.

Ieri, alla seconda puntata della Conferenza delle Regioni unificata, c'era Carlo Doria, assessore alla Sanità, che ha portato di nuovo la posizione della Giunta Solinas: «Abbiamo una dispersione scolastica impressionante, un territorio che per vastità è il terzo in Italia con una popolazione sparsa e un sistema di trasporti, diciamo così, perfettibile», s'infervora Doria. È stato tra coloro, ieri, che al presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, ha chiesto di intervenire sul ministro Calderoli affinché sia neutralizzato il piano di dimensionamento delle autonomie scolastiche, che prevede tante forbici: tagli, tagli e ancora tagli.

Ci saranno meno scuole? No, almeno non nel senso di luoghi d'istruzione, però ci saranno meno autonomie.

Luigi Almiento

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