Portovesme, vertice azienda-Ministero ma monta protesta degli operai
Oggi 24 ore di sciopero, i sindacati Sulcis saranno al G7 del lavoro a CagliariLunedì 9 i vertici della Portovesme srl saranno a Roma al Mimit: il confronto è stato chiesto dalla stessa azienda nei giorni scorsi, ma la notizia si è diffusa durante l'assemblea di questa mattina in occasione dello sciopero di 24 ore dei lavoratori.
La protesta è nata dopo l'annuncio della Glencore, la multinazionale proprietaria dell'impianto del Sulcis, di fermare parte della linea dello zinco in attesa dell'avvio del progetto di nuove produzioni. Durante l'assemblea, molto partecipata anche da diversi sindaci del territorio, i sindacati hanno ribadito i concetti alla base della nuova azione di lotta degli operai sardi che non si fermerà all'astensione dal lavoro di oggi.
Già questa mattina è stato bloccato l'ingresso del bilico dei fumi di acciaieria e non è improbabile che lo stop ai tir possa andare avanti a oltranza finché il Mimit non convocherà anche i sindacati che intanto vedranno l'assessore regionale all'industria Emanuele Cani mercoledì 11. Il giorno prima, il 10, saranno invece al Labour 7, in occasione del G7 Lavoro a Cagliari, per interloquire con i segretari nazionali di Cgil, Cisl e Uil e manifestare le preoccupazioni dei 350 operai diretti e 450 indiretti.
«È opportuno arrivare nel tempo più breve possibile al tavolo nazionale e capire se Glencore vuole ancora stare in Sardegna con la piena occupazione oppure il governo guardi verso altre soluzioni», ha sostenuto Emanuele Madeddu della Filctem Cgil. «Siamo pronti a sederci al tavolo di confronto ma per ora la protesta non si ferma. Abbiamo già in programma diversi incontri ma serve una convocazione a più alti livelli a Roma», ha osservato Vincenzo Lai della Femca Cisl. «La chiusura di parte della linea zinco è in pratica lo stop all' 80% degli impianti, e questo fatto rischia di mandare a casa circa 750 persone tra diretti e indiretti», ha detto Vincenzo Loi della Uiltec, «questo territorio non può permettersi un altro dramma sociale».
(Unioneonline)