Piano per 55 pale alte 320 metri davanti a Capo Pecora: nuovo maxi impianto eolico offshore nel mare sardo
Tutti i numeri del gigantesco progetto che una società con sede a Londra vuole realizzare di fronte alla costa sud occidentale dell’IsolaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Una volta installata la turbina eolica sulla sua fondazione galleggiante, l'altezza massima finale sarà non inferiore a 320 metri, mentre il mozzo sarà a una altezza non inferiore a 175 metri sul livello del mare».
Dichiarato e sottoscritto dai tecnici che al Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica hanno presentato il progetto preliminare per la realizzazione di un gigantesco parco eolico offshore davanti alla costa di Capo Pecora, Scivu e Piscinas. Altri numeri, per dare l’idea delle dimensioni: le gigantesche turbine saranno 55, avranno ognuna una potenza di 18 Mw, per un totale di 990 Mw. Energia che soddisferebbe le esigenze di ben più di mezza Sardegna. Il cavo sottomarino di collegamento alla terraferma sarà lungo circa 60 chilometri: il punto di approdo ipotizzato è Portoscuso. Mentre l’impianto sarà a una distanza minima di 23 chilometri dalla punta più avanzata, ossia Capo Pecora.
Una distanza che nasconderà quelle immense pale alla vista? Nella relazione si legge che «nel complesso gli elaborati grafici mostrano in maniera piuttosto chiara che il parco eolico in progetto sarà difficilmente distinguibile dalla costa», viene assicurato, per poi aggiungere che «In particolare, considerando le simulazioni che ipotizzano la presenza di un osservatore sulla spiaggia (quota di pochi metri sul livello del mare), si può notare come a grandi distanze buona parte delle turbine sia nascosta dalla curvatura terrestre». Buona parte, non tutte. E c’è un altro aspetto: il punto più alto di Capo Pecora si avvicina ai 500 metri. Da lì la visuale cambia. E non poco.
Non solo. Tra le fotosimulazioni allegate prendono in considerazione un punto di osservazione a un’altezza di 30 metri e a una distanza minima di 46 chilometri, dalla Torre di San Giovanni di Sinis (Capo San Marco). Molto più a nord. E le pale si vedono anche da lì.
La società proponente è la Renewables Energies Ltd, con sede a Londra ma con direttore sardo (nato nel 1941). Nelle carte è spiegato che tutte le turbine saranno galleggianti e finora, ma non è detto che la scelta finale sarà quella, l’opzione è per la tecnologia proposta dal colosso cinese MingYang.