Delusione nel fronte ambientalista e pacifista dopo la sentenza di assoluzione dei 9 imputati nel processo sulle presunte autorizzazioni illegittime per l'ampliamento dello stabilimento Rwm. Lo stesso fronte, però, non si arrende e attende ora l'iter della procedura ex post di "Via", richiesta dai vertici dell’azienda, contando ancora di far valere le proprie ragioni.

Ma si registrano anche il sollievo e un pizzico di rivalsa, in questo caso da parte dei sindaci di Domusnovas e Iglesias, dei sindacati e delle Rsu Rwm, nei confronti di chi (le 8 sigle pacifiste) con i propri esposti aveva fatto partire il processo penale.

Sono gli opposti sentimenti manifestati a pochi giorni dal verdetto del giudice Gianluigi Dettori, emesso perché in alcuni casi perchè il fatto non sussiste, in altri perchè il fatto non costituisce reato al termine del processo sulle autorizzazioni concesse per consentire l'ampliamento da 45 milioni di euro dello stabilimento Rwm di Domusnovas e Iglesias.

Gli imputati (i vertici Rwm, alcuni tecnici privati e alcuni dipendenti comunali di Iglesias e Domusnovas) rischiavano una pena compresa tra i 7 e i 19 mesi di reclusione.

«Rispettiamo la sentenza - premette Graziano Bullegas, presidente di Italia Nostra Sardegna, una delle associazioni che ha fatto partire il processo e che figurava come parte civile - ma riteniamo anche che forse la PM non sia stata così precisa nella propria istruttoria nonostante le tante informazioni sulle violazioni che abbiamo fornito e delle quali continuiamo ad essere certi. Del resto, c'è da dire anche che due anni fa un altro giudice si è espresso in maniera completamente diversa». 

L'unico fatto positivo, per il responsabile di uno dei sodalizi sempre presenti a manifestare nel corso di ogni udienza, «è che almeno i due dei reparti R200 ed R210, fortemente contestati perchè nati con un ampliamento abusivo, non sono ancora mai entrati in funzione. Ora vigileremo sulla procedura di Via ex post: c'è un'area Sic (sito d'interesse comunitario) a due passi dallo stabilimento e continuiamo a ritenere che la fabbrica abbia compiuto una lunga serie di violazioni ambientali e paesaggistiche».

Del tutto opposto il commento della sindaca di Domusnovas Isangela Mascia: «Siamo estremamente felici di questo pronunciamento anche se eravamo certi della buona fede usata dai nostri dipendenti i quali di certo non meritavano di finire in questa vicenda. Li ho sentiti: inutile dire che ora potranno trascorrere un Natale sereno». La sindaca dedica un pensiero anche a chi, con i propri ripetuti esposti, ha fatto partire il processo penale: «Avevano tutto il diritto di farlo ma la loro ostinazione ha sicuramente rallentato la risoluzione di questa situazione. Tutti noi vorremmo che la fabbrica producesse cioccolato e non armi ma dobbiamo anche riconoscere che la Rwm rispetta scrupolosamente ogni normativa e che costituisce una delle uniche realtà lavorative del territorio».

Più stringato ma ugualmente entusiastico il commento del primo cittadino di Iglesias Mauro Usai: «Nel male e nel bene, come stavolta, le sentenze si rispettano sempre. Sono vicino professionalmente e personalmente a Lamberto Tomasi e Anna Rita Perseu, dipendenti che in municipio sono noti per essere iper - puntigliosi. Alla fine la giustizia e il diritto prevalgono sempre».

Vincenzo Lai, segretario della Femca Cisl del Sulcis iglesiente, è lapidario e anche un po’ provocatorio: «Mi dispiace se qualcuno è rimasto deluso ma c'è anche da dire che quel qualcuno (riferimento ovvio a pacifisti ed ambientalisti) con la propria insistenza ha fatto perdere a tutti un sacco di tempo. Le sentenze si rispettano sempre ma noi eravamo certi di questo epilogo positivo».

Emanuele Madeddu, segretario sulcitano della Filctem Cgil, affida il suo pensiero ad una nota condivisa con gli rsu della sigla Stefano Saddi e Fabio Casu: «Le sentenze si rispettano sempre e non si dovrebbero mai commentare anche quando sono positive come questa. Attendiamo ora la decisione del Servizio di Valutazione Impatti Ambientali della Regione in merito alla richiesta di Via postuma attivata dall'azienda. L'esito positivo dell'istruttoria darebbe opportunità lavorative ad oltre 200 lavoratori che andrebbero ad aggiungersi agli altri 350 già presenti in azienda».    

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