Dopo le abbondanti piogge e nevicate di gennaio, sulla Sardegna e gran parte del Mediterraneo si è instaurato un forte blocco atmosferico anticiclonico che da metà febbraio tiene lontane le perturbazioni atlantiche, relegandole prima alle alte latitudini europee e poi alla penisola balcanica.

L’anomalia pluviometrica è ben testimoniata dai dati provenienti dalla rete di rilevamento regionale con accumuli mensili generalmente compresi tra 5 mm e 15 mm a fronte di medie climatologiche comprese tra 60 mm e 100 mm.

Il valore più alto al momento appartiene a Nuoro con 21,6 mm, ancora lontano dai 65 mm che normalmente dovrebbero cadere a marzo.

Il quadro si completa con temperature che da un mese si mantengono abbondantemente sopra la media, accentuando l’evaporazione.

Tra i valori più alti del mese spiccano indubbiamente i 26,1°C registrati a Dorgali due week end fa.

Nei bacini artificiali regionali al momento le riserve ammontano all’83,21 % contro il 62,53% dello scorso anno, valore che viene considerato di preallerta e meritevole di costante monitoraggio e attenzione.

La situazione peggiore si registra nei bacini del Sulcis Iglesiente dove il volume invasato ammonta al 49% mentre va decisamente meglio in quelli del Tirso che risultano pieni. Buoni segnali arrivano dai modelli previsionali a lungo termine che intravedono lo sblocco e l’ingresso deciso delle perturbazioni sul Mediterraneo attorno alla fine della prossima settimana.

Una linea di tendenza che verrà confermata e dettagliata nei prossimi aggiornamenti.
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