“La centrale non si tocca, da qui deve partire la mobilitazione di tutto il territorio”. L'assemblea dei lavoratori Enel di Portovesme, convocata dalle segreterie territoriali di Cgil, Cisl e Uil, si è riunita questa mattina dopo le dichiarazioni dell'amministratore delegato dell'Enel Francesco Starace che nei giorni scorsi ha escluso la conversione a gas per la centrale di Portovesme. Una prospettiva che significherebbe la chiusura certa per la centrale dopo lo stop al carbone. Un'ipotesi respinta da lavoratori, sindacati e sindaci presenti. 

“Tra noi lavoratori c'è molta preoccupazione - ha detto Danilo Casu, operaio e delegato della Fiom Cgil - adesso è il momento dei fatti, serve concretezza  e unità per noi e per il futuro dei nostri figli”. “Dobbiamo partire con le iniziative - ha aggiunto Maurizio Tidu, operaio e delegato Uilm - devono dirci subito qual è il nostro futuro”.

Una preoccupazione che investe i dipendenti Enel e degli appalti, ma anche le altre realtà del polo industriale perché senza gas tutti sarebbero a rischio. “È necessaria continuità per la centrale - ha sottolineato Giuseppe Masala, operaio e delegato Fsm Cisl - altrimenti ci sarebbero gravi ripercussioni in un territorio già devastato dalla crisi, non possiamo permetterlo”. 

All'assemblea hanno partecipato anche alcuni sindaci del territorio. “Sappiamo che il gas è necessario - ha concluso Paola Massidda, sindaco di Carbonia - noi sindaci siamo al vostro fianco”. Presente inoltre Michele Ennas, consigliere regionale della Lega: “Non possiamo permetterci che la centrale venga messa in discussione”.

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