Gli spari, le urla disperate di madri e mogli chine sui corpi di minatori senza vita tra piazza Municipio e via Satta, poi i nomi delle sette vittime elencati uno per uno.

Sono i momenti più toccanti della rievocazione dell'eccidio dell'11 maggio 1920.

Una data storicamente tragica che Iglesias ricorda ogni anno e che gli studenti dell'istituto comprensivo Eleonora d'Arborea, dal 2007, fanno rivivere con un impegno e partecipazione che mettono i brividi. Proprio per il pane i minatori scendono in piazza già nei giorni precedenti quella tragica giornata di 96 anni fa.

Una protesta alla quale la direzione mineraria risponde annunciando un taglio di 1 lira e 40 centesimi dallo stipendio dei lavoratori che partecipano alla manifestazione.

Dopo una trattativa fallita per chiedere all'azienda di ritirare il provvedimento l'11 maggio i minatori decidono di scioperare e, in 3 mila, si dirigono in piazza Municipio.

La tensione è alle stelle, dopo i primi tafferugli i carabinieri del re aprono il fuoco: cinque lavoratori muoiono subito, gli altri due poco dopo. In loro memoria, anche oggi, è stata deposta una corona d'alloro sulla lapide di via Satta.

Poi il corteo verso il cimitero. La rievocazione dell'eccidio ha visto la partecipazione di un gruppo di studenti arrivati dai Comuni della valle del Rosa con i quali Iglesias ha siglato un gemellaggio, ratificato ieri sera in aula consiliare.
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