Avrebbe approfittato della divisa da carabiniere e della sua carriera da sportivo, esperto anche in massaggi, per abusare di una ragazza che si era affidata a lui per una riabilitazione alla gamba. In realtà l’avrebbe poi convinta a spogliarsi, imponendole poi un rapporto sessuale. Questa l'accusa che ha fatto finire a processo Gianluigi Curreli, ex carabiniere in pensione di Masainas, accusato di violenza sessuale nei confronti di una donna. Nei suoi confronti il pubblico ministero ha chiesto una condanna a 3 anni e 8 mesi di reclusione.

La vicenda

I contorni della vicenda sono ancora poco chiari, anche perché la donna non ha mai presentato una querela. A formalizzare la denuncia ai carabinieri, stando alle poche indiscrezioni emerse, sarebbero state le assistenti sociali che seguono la giovane: dopo molto tempo dalla presunta violenza, la presunta vittima avrebbe raccontato loro l’accaduto, ribadendo di essere andata dall'ex carabiniere per ricevere dei massaggi riabilitativi. In quel frangente, sempre secondo l’accusa, l’ex militare l’avrebbe convinta a togliersi i vestiti, compresa la biancheria intima, massaggiandole non solo la gamba ma tutto il corpo, imponendole infine un rapporto completo.

L'indagine

L’episodio – che la Procura indica risalire in un periodo compreso tra il 24 settembre 2014 e il 31 ottobre 2015 – sarebbe venuto alla luce quando la donna, seguita dai servizi sociali, avrebbe raccontato l'accaduto alle assistenti. A quel punto sono state queste ultime ad avvisare i carabinieri che hanno dato vita alle indagini. Terminata l’inchiesta, la Procura ha sollecitato il rinvio a giudizio per l’ex maresciallo, ora andato in pensione. Oltre all’accusa di violenza sessuale, il pm contesta anche l'aggravante di aver abusato dei poteri inerenti la propria funzione pubblica di carabiniere.

Il processo

Davanti alla giudice Cristina Ornano, l'imputato – difeso dall'avvocato Salvatore Casula – ha scelto la via del rito abbreviato. Nei giorni scorsi il pubblico ministero Ginevra Grilletti ha concluso la discussione chiedendo la condanna a tre anni e otto mesi di reclusione. Di diverso avviso la difesa che ha rigettato ogni accusa, sollecitando l’assoluzione piena dell’ex maresciallo. La presunta vittima, invece, si è costituita parte civile con l’avvocato Antonella Piredda. La sentenza è attesa nei prossimi giorni.

Francesco Pinna

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