Sono stati 2.048 i biglietti venduti per un totale di poco più di 4 mila euro che aiuteranno lo sfortunato Tomaso Murgia (così registrato all'anagrafe), 28 anni, a continuare a combattere la sua battaglia per la vita dopo la terribile diagnosi ricevuta un anno fa e una prima operazione chirurgica che non ha permesso di estirpare del tutto la massa tumorale di 50 millimetri dal cervello.

Una trentina i presenti oggi nel saloncino parrocchiale di piazza Matteotti, dov'era in programma la piccola cerimonia di estrazione dei biglietti vincenti della lotteria ideata dal consigliere comunale Attilio Stera (che ha anche messo in palio una provvista di legna da ardere) ed estesa anche ad altri Comuni sulcitani grazie al grosso lavoro dall'Avis di Iglesias e ad associazioni, enti e privati che si sono rapportati con gli stessi donatori di sangue.

Com'era naturale le estrazioni del biglietto vincente sono passate in secondo piano: "La maggior parte dei tanti che hanno acquistato i biglietti - ha spiegato Giancarlo Milia, presidente dell'Avis di Iglesias - ha subito fatto sapere di non essere interessata ad alcun premio. Questo non può che farci piacere e ci fa capire che si è trattato di solidarietà disinteressata".

(Foto S. Farris)
(Foto S. Farris)
(Foto S. Farris)

L'ospite più atteso però non è arrivato. "Tommaso non si è sentito bene e ha preferito non affrontare il viaggio e rimanere a Seulo", ha spiegato più tardi e dopo aver ringraziato più volte tutti i convenuti la nonna materna Pinuccia Concas la quale, un mese fa, disperata per le condizioni di salute ed economiche del nipote, aveva chiesto aiuto dando il via all'iniziativa benefica. Lo stato di salute di Tomaso ha impedito di presenziare anche alla moglie Lucrezia, arrivata a Domusnovas con la piccola Sofia solo molto più tardi.

Dopo un po' d'attesa si è quindi proceduto alle estrazioni dei biglietti e alla lettura, il tutto interrotto da numerosi applausi. Non è voluto mancare il sindaco Massimo Ventura, accompagnato dall'assessore alla Cultura Matteo Moi: "Tommaso, la sua famiglia, e i tanti ragazzi che si trovano ad affrontare situazioni di estrema difficoltà come la sua, devono sapere di non essere soli: la vita continuerà a sorridere. Noi ci siamo, anche per l'immediato futuro".

Un po' defilata era presente anche la madre di Tomaso, Simona Cicalò: "Questa solidarietà mi commuove. Tomaso ha bisogno, ora più che mai, ma io posso fare poco se non ringraziare tutti". Qualche ora dopo sono arrivate anche la moglie Lucrezia e la piccola Sofia: "Inutile negarlo - confessa la trentenne - abbiamo paura di tutta questa situazione: ero abituata a vedere Tomaso forte come una roccia a cui aggrapparmi e vederlo così fragile mi sconvolge ma dobbiamo essere più forti anche di questo. C'è una battaglia da combattere che speriamo di vincere".

Lucrezia fa sapere di essere intenzionata a contattare il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica di Pavia. Una struttura già consigliatagli dai medici dell'ospedale oncologico di Cagliari che hanno in cura Tomaso, l'unica insieme ad un centro nella città di Trento dove si pratica la Protonterapia, una terapia a base di protoni che potrebbe essere basilare per trattare la terribile patologia che ha colpito lo sfortunato ragazzo.
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