Sequestri di strutture realizzate senza autorizzazioni in zone vincolate, recupero di reperti archeologici, denunce per violazioni delle norme igienico sanitarie o per non aver rispettato le leggi sul commercio.

Sono i risultati ottenuti dai carabinieri del Nucleo di tutela del patrimonio culturale di Cagliari che da agosto a ottobre hanno controllato siti archeologici e aree sottoposte a vincolo paesaggistico.

Hanno collaborato i militari del Nas, del Nil (Nucleo ispettorato del lavoro), il Nucleo subacquei e i Nuclei elicotteri, oltre ai Comandi provinciali di Cagliari e Sassari e alle Soprintendenze archeologiche delle due città.

Sono state monitorate i siti archeologici di Tharros, nel Comune di Cabras, uscito sostanzialmente indenne dalle ispezioni, di La Prisgiona, ad Arzachena, di Nora, a Pula, e di Su Nuraxi, a Barumini.

In queste aree i Nas hanno segnalato alcuni commercianti per violazioni igienico sanitarie. Sempre a Nora, ma nel sito archeologico marino, i carabinieri del Nucleo subacquei hanno recuperato una giara in terracotta, databile VIII-X sec. d.C., e un fondo d'anfora in terracotta, ritenuti di particolare interesse storico e tuttora in fase di studio da parte della Soprintendenza.

Controlli anche al sito archeologico marino Relitto dei Marmi, a Stintino.

Importanti i risultati ottenuti anche nelle ispezioni all'interno delle aree sottoposte a vincolo paesaggistico: nell'isola di Tavolara è stata sequestrata una casa in costruzione del valore di 500mila euro, mentre a Sant'Antioco sono finiti sotto chiave 74 case mobili e quattro bungalow, del valore di circa 3 milioni di euro, di un camping.

(Unioneonline/F)
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