di ANTHONY MURONI

Che Stefano Boeri, brillante architetto milanese di 54 anni, sia stato uno dei “fari” dell'ex presidente della Regione Renato Soru è cosa nota. Così come noto è che tra il 2004 e il 2009 è stato giurato del concorso per il Betile, componente del comitato scientifico per lo stesso museo, direttore della Festarch, progettista per il piano del porto di Cagliari e per il G8 a La Maddalena. Ora quest'ultimo suo ruolo è finito sotto la lente d'ingrandimento dell'autorità giudiziaria, anche alla luce delle dichiarazioni rese ai magistrati di Perugia dall'architetto Angelo Zampolini: «Fui estromesso da tutti gli incarichi, lavorava Boeri perché era amico di Prodi, Rutelli e Veltroni». Frequentazioni negate sia dall'architetto che dai tre leader di centrosinistra, mentre le cronache sono piene dello stretto rapporto con Soru. Che nel frattempo intensifica anche la conoscenza con il professionista fiorentino Marco Casamonti (considerata un'altra archistar), arrestato nel dicembre 2008 per turbativa d'asta e finito sotto accusa nell'inchiesta per appalti G8 e Grandi eventi.

LA MADDALENA Alla progettazione del recupero dell'ex Arsenale (fino a finire alle dipendenze del pluri-indagato Diego Anemone) Stefano Boeri ci arriva su indicazione di Soru: il suo essere consigliere e motore di una certa politica gli vale l'indicazione a professionista più adatto per avviare la riqualificazione dell'isola in occasione del vertice dei Grandi. Così, dal dicembre 2007 al marzo 2008, l'architetto milanese può contare su in incarico di consulenza (chiamata diretta) per la definizione degli assetti urbanistici e architettonici per il summit, con contratto firmato da Guido Bertolaso e Renato Soru. Dal mese di aprile a quello di giugno del 2008 la consulenza viene estesa alla redazione del progetto preliminare dei lotti 4 e 5 dell'ex Arsenale militare, con incarico affidato dalla Struttura di missione guidata da Angelo Balducci. Si arriva al luglio 2008, quando Diego Anemone (accusato di essere l'uomo di punta della cricca romana degli appalti, in affari con alcuni funzionari dello Stato corrotti) affida a Boeri e al suo studio milanese la progettazione architettonica definitiva. A questo proposito illuminante è il giudizio di Luigi Prestinenza Puglisi, a sua volta architetto e critico d'arte: «Non credo che Boeri sia stato scelto per chiara fama, visto che al momento della nomina aveva al suo attivo poche opere importanti e in Italia c'erano almeno 50 architetti che avevano un curriculum più rilevante - ha dichiarato - è stato scelto perché si era proposto come un intellettuale organico, nel senso migliore del termine, che è quello gramsciano. Con Soru ha attivato una politica di rilancio architettonico, che prevedeva lo sbarco nell'Isola di archistar come Rem Koolhaas, Herzog&de Meuron e Zaha Hadid». Una sorta di nuova colonizzazione, l'hanno definita molti professionisti sardi, ai quali va in soccorso il solito Prestinenza Puglisi: «Boeri ha sviluppato un'alleanza con Casamonti: consisteva nel porre loro stessi, grazie anche alle riviste delle quali erano direttori, come riferimenti culturali di questa spericolata apertura».

A proposito del ruolo che Boeri ha esercitato come direttore delle riviste “Domus” e “Abitare” è utile ricordare la determinazione numero 66 della Regione, adottata il 7 febbraio del 2007. Si tratta di un atto con il quale la dirigente del servizio Trasparenza e comunicazione Michela Melis impegna la somma di 150 mila euro (Iva compresa), da destinare proprio alla rivista Domus diretta da Stefano Boeri. Perché? «Vista la rilevanza e il successo del concorso di progettazione per il Betile, vinto dall'architetto Zaha Hadid, e ritenuto necessario divulgare a livello internazionale anche gli altri progetti architettonici presentati - è scritto, tra l'altro, nell'atto - si determina di dare seguito alla lettera d'incarico stipulata lo scorso 6 dicembre del 2006 con la società editoriale Domus». A cosa si fa riferimento? A una nota del 30 novembre del 2006, con la quale la rivista diretta da Boeri ha presentato la sua “migliore offerta” in proposito e una successiva lettera di conferimento d'incarico da parte della Presidenza della Giunta a proposito della pubblicazione di un numero monografico nel gennaio 2007. Senza alcuna necessità di gara pubblica.

Niente gara pubblica nemmeno per le due edizioni di Festarch organizzate nel 2007 e 2008 dall'assessorato al Turismo della Regione nei locali dell'ex Manifattura tabacchi. Alla guida della rassegna c'è sempre il solito Boeri, questa volta in tandem con Gianluigi Ricuperati, 33enne scrittore e saggista torinese. È proprio lui a raccontare la genesi del Festival: «Eravamo in auto, una sera dell'inverno 2007, lungo la strada per Villasimius. Nell'auto del presidente della Regione Renato Soru, guidata da lui medesimo, con Stefano Boeri seduto davanti e io dietro. Tra una curva vista mare e una curva vista roccia si è insinuata la possibilità concreta di fare meglio di altri ciò che già allora sembrava un temibile cliché: un festival culturale, nel paese con più festival culturali in Europa». Detto fatto. Soru è convinto, trovare 500 mila euro di fondi pubblici per una rassegna (da organizzare in collaborazione con la società Good will di Bologna) che durerà tre giorni è cosa di poco conto. Naturalmente alla direzione artistica dovranno andare Boeri e Ricuperati, senza gara. Potenza della brillante idea soggiunta su un nastro d'asfalto dallo sviluppo sinuoso e inebriante. D'arte.

CASAMONTI A Festarch, nell'edizione 2008, uno dei relatori più applauditi sarà Marco Casamonti dello studio Archea di Firenze. Soru, nel corso di una conferenza stampa svoltasi il 12 giugno del 2008, lo presenta come progettista della strada 554, che è da rimodernare. Un elaborato ambizioso, con una previsione di spesa di circa 90 milioni di euro, che prevede un sistema di rotatorie e sovrappassi che avrebbero dovuto portare all'eliminazione di sette semafori. Progetto non realizzato, se non in minima parte. Casamonti, come detto, di lì a poco cadrà in disgrazia, in virtù dei suoi metodi definiti troppo disinvolti dalla magistratura. Arrestato a Firenze nel 2008 con l'accusa di turbativa d'asta e al centro delle indagini per un incarico a La Maddalena, in occasione dei lavori per il G8.
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