Ignoti hanno sfondato la porta della torre aragonese introducendosi nella struttura storica di Porto Torres. Il sito è di proprietà dell'Agenzia del Demanio ma il Comune, in accordo con la Soprintendenza, è intervenuto subito per mettere in sicurezza l'ingresso applicando un'opportunità offerta dal Codice dei Beni culturali. L'articolo 27 di questa legge prevede che in caso di assoluta urgenza possano essere effettuati "gli interventi provvisori indispensabili per evitare danni al bene tutelato, purché ne sia data immediata comunicazione alla Soprintendenza".

L'intervento di ripristino dell'ingresso è stato effettuato dalla Multiservizi. Parallelamente, il Comune ha segnalato ai carabinieri l'avvenuta effrazione affinché vengano intensificate le azioni di controllo nell'area.

La questione è seguita direttamente dal sindaco Massimo Mulas e dal presidente del Consiglio comunale Franco Satta: «Dispiace assistere ancora una volta a manifestazioni di poco amore verso un simbolo della nostra città - dichiarano -; negli ultimi mesi sono stati fatti dei passi avanti verso la presa totale in carico del monumento. Ci sono state interlocuzioni molto positive e auspichiamo che presto si arrivi a una soluzione attesa da tanto tempo. Il vero punto critico è rappresentato dal reperimento dei fondi per la messa in sicurezza, la manutenzione e la riqualificazione della torre, che il Comune chiede vengano spesi prima di prendere in carico la struttura. Il nostro impegno ora è rivolto a questo, in modo da poter acquisire il bene con la certezza di poterlo gestire e valorizzare come merita».

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