Troppi dubbi sui treni a idrogeno. Anche il Pd di Alghero dice no ai 140 milioni di euro che l’Arst sta pensando di investire per il collegamento ferroviario con l’aeroporto di Alghero. «Spero riesca ad evitare una ennesima opera inutile, sbagliata, costosa, in una cornice burocratico-amministrativa che fa presagire che, alla scadenza del giugno 2026, si debbano restituire i soldi del finanziamento», dice Enrico Daga, segretario cittadino dei dem. «Infatti i treni ad idrogeno già acquistati al costo di 5 volte un ibrido non è certo che possano essere omologati per quella data, visto che sono essenzialmente dei prototipi. Trenitalia, al momento, non li considera strategici nel medio periodo», avverte Daga.

Ma non è la sola criticità. «L’elettrolizzatore per la produzione di idrogeno – spiega - è elemento di forte impatto ambientale perché compromette aree a forte vocazione agricola, per il quale non è stato ancora chiarito il reale dimensionamento per il suo utilizzo». Preoccupazione pure per lo stoccaggio e il trasporto dell’idrogeno, «materiale altamente pericoloso». Infine Daga pone dubbi sull’utilità dell’opera. «Siamo certi che gli algheresi si recheranno con mezzi propri presso la stazione di Mamuntanas per deviare verso l'aeroporto? Esiste uno studio su questo aspetto dirimente? Chi viene o va ad Alghero dovrà andare in treno a Mamuntanas con i bagagli appresso? Chi andrà a Fertilia, Porto Conte, Stintino, o altre destinazioni, siamo certi che prenderà il treno? Siamo in presenza di una scelta fuori da ogni programmazione seria. Una colossale presa in giro. Le risorse dovrebbero essere investite nell’ammodernamento della ferrovia Alghero Sassari Sorso si cui scorra un vero treno metropolitano di superficie a bigliettazione unica (Sirio), con frequenze, sicurezza, rapidità e comfort adeguati. Fermiamo questa scellerata opera pressoché inutile, non perdiamo il treno verso il futuro, anzi il Tram Treno», chiude Enrico Daga.

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