Dopo quasi due mesi e mezzo di coma nel reparto rianimazione Covid dell'ospedale di Sassari, oggi il 54enne di Porto Torres è stato trasferito alla casa di cura e riabilitazione Santa Maria Bambina di Oristano, dove potrà ricevere trattamenti più appropriati al suo delicato caso. Il trasferimento è stato possibile dopo che l'uomo ha superato una lunga febbre,  dovuta ad una complicazione polmonare (nelle settimane precedenti ha subito anche un arresto cardiaco).

Il calvario che ha dovuto sin qua affrontare il portotorrese è stato impressionante: entrato il 20 dicembre scorso all'ospedale di Sassari per problemi alla spina dorsale, dopo quasi 40 giorni di degenza è risultato positivo al coronavirus. Trasferito al reparto Covid le sue condizioni sono improvvisamente peggiorate, sino ad entrare in coma. Per questo a fine febbraio è giunto un nuovo trasferimento nel reparto rianimazione, dove l'uomo è rimasto sino ad oggi, con le complicanze descritte e senza avere mai ripreso conoscenza.

Le sue condizioni permangono quindi gravissime. Quello a Santa Maria Bambina di Oristano, struttura altamente specializzata, può essere considerato un viaggio della speranza. "Mi hanno detto che almeno ad Oristano potrò vederlo 25 minuti alla settimana - commenta in lacrime la sua compagna - Ho tanta fede e spero in un miracolo dei medici". Ed è quello che si augurano e che sperano i familiari e i tanti amici e conoscenti dello sfortunato 54enne turritano, che nonostante le mille traversie non si è ancora arreso ad un destino crudele. Da Oristano nel frattempo massima cautela. Nel reparto specializzato si trovano attualmente 10 pazienti in cura.

"Il paziente di Porto Torres è arrivato stamattina - spiega il direttore sanitario Tomas Dore - Stiamo valutando la sua cartella clinica, per le cure conseguenti. Il quadro è chiaramente molto delicato, come del resto gli altri che abbiamo in esame. Faremo come sempre ciò che è nelle nostre possibilità. Non mi sento al momento di dire altro". 

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