Un'ossessione lunga 20 anni. È quella di un 60enne di un paese dell'hinterland sassarese ieri condannato, in tribunale a Sassari, dal gup Sergio De Luca a un anno e 4 mesi per atti persecutori, minacce e resistenza a pubblico ufficiale.

L'uomo, agli inizi del 2000, aveva iniziato a tormentare una 73enne del capoluogo turritano con continue visite e telefonate sul luogo di lavoro. Dopo una lunga pausa le condotte erano riprese nel 2022 con l'uomo che, ogni giorno, si presentava nell'attività commerciale dove la donna svolgeva la sua professione, recapitandole doni non graditi, chiedendo di lei ai dipendenti, chiamandola al telefono e, infine, minacciandola attraverso il figlio della donna.

«Siete una famiglia di m....», questa la frase, «tua madre la deve pagare e pagherà». E sempre al figlio, in un'altra occasione, diceva: «Guardati le spalle, io non ho niente da perdere, hai dei figli piccoli».

Arrivando anche a minacciarlo con una siringa quando, per l'ennesima volta, aveva cercato di entrare nel negozio: «Stai attento, guardati le spalle». Identificato poi dagli agenti delle forze dell'ordine aveva cercato di opporre resistenza colpendoli con delle gomitate. La vittima e il figlio si sono costituiti parte civile, rappresentati rispettivamente dall'avvocato Stefano Mandras e dal legale Stefano Porcu, mentre il 60enne, al momento detenuto, era difeso da Gabriela Pinna Nossai. L'accusa era invece sostenuta dal pm Angelo Beccu.

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