Sbarco di Atina a Porto Torres: «Fondali e servizi a prova di maxi yacht»
Il sindaco Mulas: «Il nostro scalo ha grandi potenzialità»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Spazi e location strategica, fondali importanti e un cantiere navale con figure di alta professionalità per gli interventi refitting, ovvero l'ammodernamento delle barche con restauro di scafo e interni.
Lo scalo industriale Asi riva di Porto Torres risponde con successo alla prova di sbarco del super yacht Atina, l’imbarcazione di 47 metri affondata il 1 agosto scorso nello specchio acqueo davanti alla spiaggia delle Saline di Olbia, a causa dell’incendio divampato a poppa.
Un delicato intervento per una barca di tali dimensioni, presa in carico da una società di cantieristica, in questo caso la Sna-Sardinia Nautic Assistance che si occuperà delle successive attività di refitting o di eventuale demolizione, con strutture e piazzali da oltre 16mila metri quadri in grado di dare servizi ad imbarcazioni fino ai cinquanta metri.
Per il sindaco Massimo Mulas lo sbarco del motor yacht nella banchina del porto industriale «è la dimostrazione che gli spazi enormi e i fondali rappresentano requisiti importanti per lanciare il settore della cantieristica navale, non solo per la presenza di aziende abilitate a farlo, ma grazie alla sinergia con l’Autorità di sistema portuale del Mare di Sardegna che individua lo scalo turritano come il miglior porto per queste operazioni, evidenziando le sue enormi potenzialità».
Lo yacht Atina, battente bandiera Cook Island, recuperato da un fondale di circa 8 metri, era stato portato in superficie attraverso l’utilizzo del pontone Conquest MB1, la struttura galleggiante utilizzata per il recupero della nave Costa Concordia.
«Con Olbia deve nascere un rapporto di collaborazione, - aggiunge Mulas - un sistema porto in grado di cogliere le quote di mercato dei grandi yacht nelle zone di saturazione, come le Baleari, così da creare occasioni per favorire anche il porto di Porto Torres, capace di offrire fondali enormi e professionalità, quali coibentatori, meccanici e maestri d'ascia, tutte maestranze provenienti dall’industria e che vanno riproposte nelle attività di cantieristica».
Un tassello importante di una programmazione sulla politica di sviluppo del porto che si combina con il risultato raggiunto attraverso il declassamento della banchina Dogana-Segni, l'approdo più prossimo alla città che sarà destinato ad ospitare i maxi yacht. L’imbarcazione Atina, lasciata la banchina industriale Cocciani, è sbarcata a Porto Torres ieri mattina, attraverso le operazioni di messa a terra coordinate dalla Capitaneria di porto turritana e con il collaudo del nuovo scalo di alaggio, il travel lift in fase di completamento, verrà trasferita nel cantiere nautico Sardinia Nautic Assistance.
«Si è trattato di un intervento che ha visto i servizi tecnici nautici di Porto Torres in una delicata operazione di ormeggio – ha dichiarato Giuseppe Cannarile, comandante della Capitaneria di porto turritana – e che si sono dimostrati pienamente all’altezza».