Dopo 22 anni lascia via Torre Tonda, la strada della movida di Sassari, colui che ha contribuito a farla rinascere. Piero Muresu, 61enne, titolare del Bar Ristorante Accademia, abbandona con rammarico. «È come perdere una creatura - dichiara il 61enne di Ossi - Qui abbiamo sempre dato il cuore». E ricorda gli inizi “scoraggianti”. «Nel 2001 non c’era nulla nella via a parte noi, solo tossicodipendenti. Sembrava il Bronx».

Ma Piero scommette sull’oneroso investimento. «Abbiamo avuto due fortune: la prima è che la giunta Campus di allora ci permise di chiudere il gazebo, la seconda è che il sindaco successivo, Gianfranco Ganau, diede il via alla pedonalizzazione». E fu subito boom con la proliferazione di esercizi commerciali, in particolare caffetterie e ristoranti. «Si è lavorato con entusiasmo, all’inizio senza badare al ritorno economico. Non siamo mai stati avidi reinvestendo gran parte dei soldi guadagnati nell’impresa».

E Muresu, proprio come imprenditore si è fatto le ossa nella storica discoteca Blustar a Ossi. «Ho iniziato lì nell’83, collaborando con mio fratello nell’occuparmi delle merci e aiutando gli operai». Poi tanti sacrifici e le innumerevoli rinunce fino alla decisione di oggi. «Continuerò con il Blustar e troverò qualcosa di meno impegnativo. Al bar era quasi tutto sulle mie spalle e gli ultimi anni con il Covid sono stati difficili».

A subentrargli sono i fratelli Atzori: «Sono giovani e bravi. Faranno bene». E delle otto persone che lavorano al momento nel locale, dichiara Piero, «alcuni verranno riassorbiti, altri hanno già trovato sistemazione altrove perché essere stati qui è un ottimo biglietto da visita». Con l’uscita di Piero Muresu, oltre alla perdita di un punto di riferimento commerciale, verrà a mancare nella via pure un tifoso sfegatato dell’Inter di cui ha spesso esposto la maglia. «Se è stato un ostacolo? Mai - scherza lui - anzi venivano in massa per sfottermi».  

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