Nei prossimi giorni una decina di pazienti di una delle due strutture psichiatriche di  Rizzeddu e Ploaghe potrebbero essere dimessi,  poiché l’Ares, l'ente regionale da cui dipendono, non avrebbe provveduto a disporre la proroga del finanziamento, in scadenza il prossimo 30 settembre. Lo sostengono le confederazioni sindacali, in un documento firmato oggi da Toto Terrosu (Fp - Cgil), Antonio Monni (Cisl Fp) e Augusto Ogana ( Uil Flp).
"Con l'aggravante che i familiari o i tutori dei pazienti, dovranno nel frattempo “arrangiarsi” per trovare alternative simili - sostengono i sindacati -. Che in Sardegna potranno esserci solo nel comune di Bono o a Cortoghiana, frazione di Carbonia. Qualora tutta la vicenda fosse vera - continua il documento - significa che gli impegni presi dall’assessore regionale alla sanità  Mario Nieddu e dal direttore Amministrativo dell’Ares, nel tavolo istituzionale di luglio scorso, rappresentano un disimpegno, che impone una dura presa di posizione. Con la riserva dei sindacati di assumere tutte le iniziative di mobilitazione che il caso richiede. Auspichiamo quindi che giungano al più presto rassicurazioni”.

"Nel frattempo – sostengono i sindacati – aspettiamo che il contratto di appalto in scadenza al 30 settembre sia oggetto di proroga. In modo da garantire la continuità dell’assistenza ai pazienti e la tutela dei posti di lavoro esistenti. In attesa - conclude il documento - che Ares disponga il bando della nuova gara di appalto, come espresso pubblicamente in occasione dell’ultimo incontro istituzionale".
 

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