Sassari, nasce uno sportello di ascolto per stranieri
Sono circa 40 le associazioni provinciali che si interfacciano con chi proviene dall’esteroPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un centro d’ascolto per gli stranieri che vivono in provincia di Sassari. La decisione è arrivata ieri nel corso della riunione del coordinamento delle diaspore in Sardegna che si è tenuta nella sede della consulta del volontariato in via Monsignor Piga nel capoluogo turritano. «Vogliamo aprire lo sportello», riferisce Mor Sow, uno degli esponenti del coordinamento, «perché i problemi sono tanti, dal compilare i documenti per il permesso di soggiorno al lavoro».
Il centro si avvarrà della collaborazione di avvocati, consulenti del lavoro e commercialisti. «Il nostro compito», afferma Felix Adandedjan, ingegnere agronomo e vicepresidente del coordinamento delle diaspore in Sardegna, «è far stare assieme le diaspore promuovendo progetti di collaborazione e favorendo la convivialità interculturale in Sardegna». Sono circa 40 le associazioni provinciali che si interfacciano coi migranti, 20 a Sassari dove gli stranieri sono in buona misura nigeriani, senegalesi, filippini, bengalesi, marocchini. Proprio la comunità della Nigeria viene spesso associata allo spaccio di sostanze stupefacenti e a comportamenti borderline in centro storico. «Con questo sportello vogliamo cambiare la narrazione, perché non sono tutti così e molti di loro sono stati abbandonati», risponde Julieth Edward Filatro, pastore evangelista.
L’apertura dello sportello ha avuto un aiuto fondamentale dalla consulta del volontariato provinciale. «Noi offriamo», spiega la presidente Rita Scalas, «sollievo materiale con le derrate alimentari e l’aiuto di medici e avvocati. Ma diamo anche aiuto spirituale attraverso i cenacoli di preghiera».