Velocizzare, agire. Il nord-ovest Sardegna ha rinnovato l’appello verso Cagliari perché la Città metropolitana di Sassari esca dalla carta e diventi realtà, nell’incontro di ieri in sala consiliare a Palazzo Ducale dei sindaci della rete metropolitana, del commissario della città metropolitana e dei rappresentanti del Tips.

«Occorre superare questa lunga fase di transizione nella governance del nostro territorio», è l’imperativo che sostanzia l’intesa tra chi amministra rappresentando le comunità e chi porta le istanze del mondo delle imprese. «Dare piena operatività alla Città metropolitana significa dotare il Nord Ovest degli strumenti che gli spettano per legge ma di cui da anni chiede inutilmente di disporre», questo il principio base su cui hanno convenuto i sindaci di Sassari, Alghero, Porto Torres, Sorso, Sennori, Castelsardo, Valledoria e Stintino, Giuseppe Mascia – che della Rete è presidente – Raimondo Cacciotto, Massimo Mulas, Fabrizio Demelas, Nicola Sassu, Maria Lucia Tirotto, Marco Muretti e Rita Vallebella, il commissario straordinario della Città metropolitana, Gavino Arru, e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, Confindustria Centro Nord Sardegna, Confcommercio Nord Sardegna, Confartigianato Sassari, Coldiretti Sassari, Confagricoltura Nord Sardegna, Cia Nord Sardegna, Confesercenti Sassari, Confcooperative Sassari, Cna Sassari, Confapi Sassari, Coopagri Nord Sardegna, Camera di Commercio Nord Sardegna, Consorzio industriale provinciale e Porto Conte Ricerche.

C’è convergenza tra le forze in campo, anche dal punto di vista finanziario, e questa unità, così come le sue richieste, necessita di un incontro a breve con la presidente della Regione Alessandra Todde «che servirà per capire», viene sostenuto, «se davvero chi governa ora la Regione vorrà e saprà riservare un’attenzione diversa al Capo di Sopra».

Concordia sui temi da affrontare, dalla Sanità ai trasporti, dalla continuità territoriale  alla riconversione industriale. «Non si decida per conto di questo territorio senza interpellarlo – è la richiesta – non vogliamo, come già in passato, che iniziative calate dall’alto frustrino i nostri progetti e le nostre ambizioni».

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