«Non mi fa piacere dover prendere i regali così ma cosa ci posso fare?».  Anna, nome di fantasia, ha 35 anni, quattro figli piccoli, ed è una tra le centinaia di genitori che, questo pomeriggio, hanno preso i giocattoli e le calze della Befana donati dalla Casa della Fraterna Solidarietà di Sassari. 

 «Per me è sempre più dura- aggiunge- mi hanno tolto il reddito di cittadinanza e mio marito lavora poche ore alla settimana. Per fortuna ci aiutano i servizi sociali». 

 Alcune storie sono simili, altre si possono solo intuire. «Non parlo, mi vergogno», dice un’altra mamma, extracomunitaria, che di bambini ne ha cinque e un sesto è in arrivo. Ogni mattina fa la fila per prendere il pacco di cibo consegnato dai volontari di corso Regina Margherita di Savoia così come tanti altri che si sono presentati oggi e tra questi una connazionale 30enne già mamma di otto creature.

I piccoli scelgono bambole, Lego, mini-passeggini, giochi da tavolo, approfittando dell’ennesimo miracolo orchestrato dalla struttura di beneficenza fondata da Aldo Meloni. «Mio figlio è autistico- riferisce una donna- avete un microscopio?».  «Io voglio una pistola o la playstation». Le richieste si sommano, esaudirle tutte è impossibile.

«Ci proviamo- dichiara Adelaide, componente della grande famiglia della Casa da 15 anni- qui facciamo volontariato con la V maiuscola».

Intanto i genitori osservano i bambini scegliere i giochi: «Certe volte sono più felici loro dei piccoli». Ma si presentano anche zie e nonni da soli, coperti fino agli occhi da mascherina e cappellini, tutti in cerca di un regalo post-natalizio per i propri nipoti.

«Noi non chiediamo nulla- afferma il presidente della Fraterna Solidarietà Aldo Meloni- diamo e basta». Qualche volta la donazione si svolge senza intoppi, altre meno: «Abbiamo a che fare quasi con quattro continenti- continua Adelaide- e non è facile». La maggior parte dei beneficiari accetta però i regali con un sorriso e ringrazia, inclusi i bambini felici perché, per una volta, accontentati nei propri desideri. «Ma è una goccia nel mare- conclude Aldo- e i poveri sono sempre di più».

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