Sassari, Ge.Na: ancora rottura tra sindacati e direzione. Ma la situazione economica è al collasso
La speranza resta in un intervento della Regione
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A Sassari è ancora rottura tra sindacati e direzione della Ge.Na (Gesù Nazareno), una struttura altamente qualificata, convenzionata con la Regione, che si occupa del recupero di soggetti con disabilità intellettiva e autistica (98 dipendenti e 110 assistiti). Stamattina per le parti pochi margini di trattativa. Troppo distanti le posizioni. Da una parte i sindacati che chiedono l'applicazione del contratto nazionale, firmato da 2 anni e mai posto in essere dall'azienda, dall'altra la direzione in grandi difficoltà economiche, che ha problemi anche a gestire l'ordinario, con le tariffe di riabilitazione ferme al 2011 e mai adeguate dalla Regione.
"Comprendo le ragioni dei sindacati - spiega Michele Marras, direttore di Ge.Na - Ma le casse sono vuote. Nel frattempo negli anni, con tariffe ferme e quindi con le stesse entrate, è aumentato il costo delle materie prime. Per non parlare dell'energia elettrica. Per ottobre-novembre - continua il dirigente - è arrivato un pagamento di 8mila euro, mentre per dicembre-gennaio ben 16mila, il doppio. Una situazione non più sostenibile. Gli arretrati degli adeguamenti contrattuali costerebbero 500mila euro. Cifra - conclude - non attualmente disponibile".
Il futuro quindi appare nebuloso. Per ora l'unico spiraglio è un emendamento da 2 milioni di euro (da approvare) presentato in Finanziaria da 15 consiglieri regionali per le strutture di questo tipo. "Ma è solo una toppa - sostiene il sindacalista Antonio Monni (Cisl-Fp) -. Innanzitutto le tariffe devono essere adeguate e la Regione deve adottare gli opportuni provvedimenti". Preoccupato della situazione anche Augusto Ogana (Uil-Fp). "Le inadempienze contrattuali non si possono scaricare sui lavoratori - dice - la direzione voleva spalmare gli arretrati e dare solo un acconto del 50% per il prossimo stipendio. Inaccettabile". In realtà, indipendentemente dalla firma dell'accordo, il pagamento del 50% dello stipendio sembra cosa scontata. La situazione economica di Ge.Na è al collasso. Ma non è solo questo. Bisognerebbe sciogliere nodi strutturali. "Per questo è necessario aprire un tavolo regionale, non solo per adeguare le tariffe, ma anche per allargare la platea dei soggetti che possano usufruire del servizio", precisa Antonio Canalis (Cgil-Fp). I sindacati viaggiano quindi con unità di intenti. Per ora lo stato di agitazione del personale continua. Ma la prossima settimana è previsto un sit-in di lavoratori presso la struttura. L'assemblea è aperta alla politica, agli amministratori del territorio e ai consiglieri regionali.