Crescono i cittadini stranieri a Sassari. 6mila e 483, pari al 5,3% della popolazione complessiva che è di 121mila e 650 unità. È uno dei dati diffusi stamattina a Palazzo Ducale nell’ambito della I Commissione, presieduta da Stefano Manai, e illustrati dal responsabile del servizio Statistica e controllo di gestione del Comune, Giuseppe Medda. Tra il 2000 e il 2020 il numero degli stranieri è raddoppiato di decennio in decennio fino a oggi dove, nel capoluogo turritano, sono rappresentate 118 nazionalità.

E se nel 1990 la comunità più numerosa era quella dei senegalesi, oggi la nazione più presente è la Romania, quasi assente fino al 2000. Più uomini che donne, come emerge dalle statistiche, con qualche eccezione: fra i Paesi dell’est Europa prevalgono le donne – che nel caso di Ucraina e Russia vanno oltre l’80% – mentre i cittadini provenienti da Bangladesh, Pakistan e Senegal hanno una netta prevalenza maschile. L’età media di chi arriva a Sassari da altri paesi è più bassa degli italiani: 38 anni i primi, 48 anni e tre mesi gli altri.  Gli stranieri rappresentano l’8,1% nella fascia d’età da 0 a 2 anni, il 7,6% nella fascia da 3 a 5 anni e il 12% in quella fra i 26 e i 35 anni. A causa del calo di natalità fra i cittadini italiani, la percentuale di cittadini stranieri aumenta poi anche tra i nuovi nati: 40 su 533, pari al 7,5%. Il 25% degli stranieri vive nel centro storico, soprattutto persone provenienti da Senegal, Nigeria e Bangladesh, a seguire la zona di Caniga con oltre il 16% di cittadini stranieri, in particolare cinesi.

«I numeri ci raccontano che la nostra città continua a perdere giovani e che la presenza di cittadini stranieri è in costante crescita, con comunità sempre più radicate e diversificate», dichiara il consigliere Manai. «Mentre Sassari fatica a trattenere i propri giovani, altri giovani scelgono di vivere qui, lavorare, crescere famiglie e investire nel nostro territorio. Se vogliamo contrastare lo spopolamento e rendere Sassari una città più dinamica, dobbiamo lavorare per creare opportunità per tutti, favorire l’integrazione e riconoscere che la diversità è una risorsa e non un fenomeno marginale». «Una città che accoglie e valorizza chi la sceglie e sceglie di viverci, indipendentemente dalle proprie origini, è una città più forte e più capace di affrontare le sfide del domani», afferma l’assessore Giuseppe Masala, che ha la delega al Bilancio, Tributi, Programmazione, Società partecipate. «L’attuale amministrazione comunale è determinata a fare la sua parte. L’attività che ci vede impegnati quotidianamente è orientata a migliorare i servizi, a creare politiche di inclusione efficaci e a investire nella formazione e nel lavoro».

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