Da anni alle prese con numerosi problemi, anche di origine finanziaria, nei giorni scorsi il Cda della Fondazione che gestisce la casa di riposo Divina Provvidenza di Sassari, ubicata in Piazza Sant'Agostino, ha gettato la spugna e ha inviato una lettera ai parenti degli ospiti  in cui, tra le altre cose, ha ammesso di non essere più in grado di garantire i pasti ai degenti.

La casa di riposo, fondata da Padre Manzella, ospitava circa 75 anziani. In 16 sono quindi andati via, riaccolti dai parenti. Nella struttura ne rimangono 59. Tra questi diversi allettati e persone che non saprebbero neppure dove andare, perché sono rimaste sole. Ogni ospite garantisce alla Fondazione una retta mensile. Spesso sono i parenti a pagare, a volte integrando nella retta la pensione dei loro congiunti. Per gli ospiti soli e senza reddito paga il Comune. Ma ora le cose si complicano. Molti anziani, oramai abituati, non vogliono lasciare la casa. Ai restanti, quelli soli, bisognerà nel caso dare una dignitosa sistemazione.

Il personale,  28 dipendenti, non percepisce lo stipendio da 5 mesi. Oggi il personale infermieristico e gli operatori sanitari hanno diffuso un accorato appello. "A causa di un'operazione scellerata, i nostri anziani piangono, non vogliono lasciare la struttura  - comincia la nota - In diversi soffrono di crisi depressive. Ma questo al momento sembra che non interessi a nessuno. Ci appelliamo perciò al potere politico, giudiziario e religioso affinché  provvedano a risolvere questa triste situazione. Noi dipendenti  ci siamo comunque già attivati presso le Istituzioni stesse, ma per ora nessuna soluzione e i fatti che si susseguono stanno creando solo stress ai nostri ospiti. Che qualcuno - conclude il comunicato - ci aiuti a fare in modo che i nostri anziani possano vivere in serenità gli ultimi anni della loro vita". 

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