Cresce la paura nel carcere di Sassari dopo che un poliziotto è risultato positivo alla tubercolosi. Il contagio è avvenuto a seguito del contatto con un detenuto infetto. Diversi i colleghi coinvolti. E ora nel penitenziario l’allarme è altissimo, con il personale nel panico. 
«L’agente – spiegano i sindacati –  ha iniziato quindi le cure per la Tbc e dovrà sottoporsi dopo 30 giorni di controlli ematici per monitorare eventuali danni al fegato. Abbiamo scritto alla direzione, all'assessore alla Sanità e per conoscenza al provveditore dell'Amministrazione Penitenziaria. Vorremmo sapere quali sono gli interventi che stavano mettendo in atto per contrastare la diffusione della malattia, ma non abbiamo mai ricevuto riscontri».

Nel frattempo nel penitenziario regna l’incertezza perché «il rischio che i contagi si possano espandere a macchia d'olio è purtroppo concreto. Quello che ci lascia esterrefatti è la mancanza di riscontri davanti ad un argomento meritevole di assoluta attenzione! Interesseremo dell'accaduto la competente procura della Repubblica per verificare se ci sono state negligenze da parte di chi avrebbe dovuto agevolare controlli obbligatori tra il personale ed i detenuti».

A Sassari – si legge nel comunicato del Sappe, Uilpa e Uspp –  «la situazione è fuori controllo dal punto di vista della sicurezza sanitaria. Anche per questo il 28 giugno manifesteremo davanti al Prap di Cagliari. Forse le istituzioni per intervenire stanno aspettando il morto».

(Unioneonline/v.f.)

© Riproduzione riservata