I soldi sono stati stanziati dal 2014: 3,75 milioni di euro.

La Regione aveva trasferito la somma al Consorzio di bonifica del nord Sardegna per l'innalzamento dell'argine del fiume Coghinas presso la foce. Un tratto ad altissimo rischio esondazione, che infatti annualmente crea gravi danni all'agricoltura e alla popolazione.

Il sindaco di Santa Maria Coghinas Pietro Carbini ha scritto una polemica lettera di protesta al presidente della Regione Cristian Solinas, agli Enti regionali preposti, al Consorzio di bonifica del nord Sardegna e alla Protezione civile. Oggetto: innalzamento argine sinistro del fiume Coghinas e chiarimenti sul mancato avviamento dei lavori.

"Il comune di Santa Maria Coghinas e tutto il territorio sono da sempre a rischio inondazione - comincia il testo del sindaco -. Rischio che spesso si è trasformato in evento alluvionale con conseguenze disastrose. Purtroppo devo nuovamente evidenziare che, nonostante nel lontano 2014 sia stato finanziato e avviato lo studio per la realizzazione di un intervento di innalzamento dell’argine in sponda sinistra, ad oggi dopo oltre 8 anni i lavori ancora non sono stati avviati. A nulla - continua Carbini - sono serviti i diversi incontri tecnici nel corso degli anni e i numerosi solleciti all’accelerazione burocratica. A tutt’oggi sull'inizio delle opere di innalzamento dell’argine, finanziate dalla Regione con 3,75 milioni di euro, non si sa nulla. Nessuna motivazione può giustificare infatti il ritardo di oltre 8 anni. Come sindaco e responsabile della pubblica incolumità mi sento estremamente preoccupato. Non sono più disposto - conclude - ad accettare inerme l’inoperosità degli addetti ai lavori, che perdurano in un atteggiamento di disarmante silenzio tombale".

Le risorse finanziarie in oggetto da 6 anni sono state veicolate dalla Regione al Consorzio di bonifica del nord Sardegna.

"Siamo indignati anche noi per questa situazione - spiega il presidente del Consorzio Toni Stangoni -. Per l'avviamento dei lavori occorrono però diversi pareri tecnici. Alcuni, come l'impatto di valutazione ambientale,  li abbiamo ottenuti dagli assessorati regionali competenti. Di altri siamo in attesa. Come diversi parametri tecnici indispensabili che avrebbe dovuto fornire l'Università di Cagliari. Nei prossimi giorni - conclude - cercherò di organizzare una Conferenza di servizi con gli organi preposti".

Non è stata certo l'unica sinora. Ma l'auspicio di tutti è che la prossima serva a qualcosa. Ma oltre alla burocrazia, ora c'è anche un altro timore: che i soldi stanziati nel 2014 potrebbero non bastare.

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