L'assessore regionale all'Agricoltura, Pier Luigi Caria, ha concesso una proroga ai 186 pescatori di ricci che operano nelle acque dell'Isola.

La stagione di raccolta, partita a metà novembre e che sarebbe dovuta finire domani, andrà avanti fino al primo maggio.

La decisione è stata presa per le pressanti richieste presentate dai sub professionali sardi che avevano rinunciato ai primi 15 giorni di novembre ma anche a molte giornate di pesca per colpa del maltempo.

"È stata una pessima stagione - spiega uno dei raccoglitori, Stefano Melis - in questi mesi siamo riusciti a lavorare, almeno noi cagliaritani, per soli quarantacinque giorni. Una perdita del settanta per cento rispetto al calendario".

Una condizione subìta anche dagli algheresi, i primi a chiedere alla Regione una correzione del decreto. La proroga riguarda anche la detenzione, il trasporto e la commercializzazione di esemplari di riccio, quale prodotto fresco e relativi prodotti derivati freschi. Attività consentite fino al 3 maggio.

La scelta dell'assessore Caria non è però piaciuta agli ambientalisti, ma anche a numerosi ristoratori che già a ottobre e novembre avevano aderito alla campagna "Ricci, no grazie" partita sulla rete per denunciare il forte depauperamento della popolazione di ricci di mare in Sardegna e il rischio estinzione.

Neppure i ricercatori universitari, che già avevano studiato e indagato gli stock degli echinodermi, vedono di buon occhio l'allungamento della stagione di pesca.

Andrea Piras
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